Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Gd, Usb non firma l’accordo sull’orario flessibile | Scritta su commissariato, denunciati due ventenni tedeschi | Mit: multa per drag queen “fatto gravissimo” | 20 pietre e Casa della salute replicano alle notizie di stampa sull’assegnazione a BancaRotta degli spazi di via Fioravanti 12.

17 Maggio 2019 - 18:44

In Gd l’Usb, sindacato più votato nelle ultime elezioni aziendali, non ha firmato l’accordo sull’estensione della sperimentazione dell’orario flessibile sottoscritto invece dalle sigle confederali. Chi aderirà alla sperimentazione, spiega l’Unione sindacale di base, sarà di fatto  vincolato fino al 2021 (alla scadenza dell’integrativo), avendo solo una finestra da maggio a settembre per cambiare idea, la richiesta di aprirne un’altra nel 2020 non è stata accettata. Contestato inoltre anche il diverso trattamento imposto ai neoassunti, che entreranno automaticamente in regime di sperimentazione senza la possibilità di uscirne fino al 2021. “Viene a mancare il principio fondamentale dell’equità di trattamento”, afferma Usb.

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Denunciati due ventenni tedeschi. Uno di loro è accusato di aver scritto ‘1312’, i numeri corrispondenti alle lettere dell’acronimo Acab (‘All cops are bastards’) sul portone del commissariato Due Torri San Francesco, in via del Pratello a Bologna, mentre l’altro lo ha filmato. Contestato a entrambi il reato di imbrattamento, l’autore della scritta dovrà rispondere anche di resistenza per aver scalciato quando è stato fermato dagli agenti.

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“Un fatto gravissimo, solidarietà alle amiche travestite”. Così il Movimento identità trans (Mit) commenta in rete la multa ricevuta dal locale Off di Bologna per la presenza  di due drag queen. “Resto allibita”, scrive la presidente onoraria Porpora Marcasciano: “Mi sembra inverosimile e trovo la cosa oltraggiosa verso tutta la nostra comunità”. Alla base della sanzione c’è “quello stesso infame articolo che per anni è stato affibbiato alle trans: travestimento. Per quanto mi riguarda partirei da questo brutto fatto-misfatto, ribadendo orgogliosamente che su questo non si indietreggia. Siamo sempre state resistenti e continueremo ad esserlo”. L’assessore Alberto Aitini difende l’operato della Municipale, affermando che il verbale è scattato in quanto “l’autorizzazione per lo spettacolo non c’era”.

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Rispetto a recenti notizie di stampa su via Fioravanti 12, 20 pietre scrive che “insieme ad altre associazioni, collettivi e gruppi informali ha dato vita al progetto BancaRotta S.r.l.“: questo ha ottenuto l’assegnazione dello spazio, ma “nessuna delle componenti di BancaRotta S.r.l. ha mai inteso questo luogo come la propria sede”. Quindi la Casa del Popolo di via Marzabotto non intende trasfervi sede e attività, nonostante tra qualche mese “verrà demolita per lasciare spazio all’ennesima inutile e inquinante colata di cemento”. Quindi 20 Pietre “cerca ancora casa!”. Sulla stessa vicenda prende posizione anche un altro dei gruppi che partecipano al percorso di BancaRotta, l’Assemblea Casa della Salute, esprimendo “imbarazzo” per i medesimi titoli di stampa e rifiutando “il sillogismo” che equiparerebbe la “non-cordata” a una sola delle realtà che ne fanno parte. L’Assemblea “sta in BancaRotta perché qui in Navile c’è molto da lavorare, c’è molto da costruire e da ricostruire, innanzitutto di relazioni e di socialità vere”.