Studenti in corteo: “Nelle scuole sempre più controlli e sempre meno soldi per l’edilizia” | Dall’inizio dell’anno a oggi in città si sono già registrati 13 giorni di sforamento dei limiti delle polveri sottili | Barriere anti-seduta, il Comune richiama Sala Borsa.
“Il Governo continua a giocare con le vite dei migranti e non investe nella scuola, mandando sempre più controlli e sempre meno soldi per l’edilizia scolastica. I luoghi in cui abitiamo e facciamo lezione tutti i giorni sono fatiscenti, cadono a pezzi e sono sempre meno funzionali alle nostre esigenze. Ma si continua a sperperare soldi per inutili retate poliziesche”. Con queste motivazioni si è svolto oggi un corteo organizzato da Studenti e studentesse Antirazzisti delle scuole di Bologna e Collettivo Autonomo Studentesco. Partito da piazza XX Settembre, il corteo è arrivato all’Ufficio scolastico regionale, “luogo simbolo- scrivono gli studenti- dello spreco di fondi per l’edilizia scolastica. Siamo stanchi di vivere le nostre scuole come delle carceri ed essere trattati come criminali! Basta con questo accanimento!”.
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Dall’inizio del nuovo anno ad oggi sono già 13 gli sforamenti dei limiti di polveri sottili registrati a Bologna. In particolare, l’impennata dei livelli di smog dei giorni scorsi (che ha portato di nuovo alle misure straordinarie di blocco per i diesel Euro 4 e i generatori di calore) è dovuta alla mancanza di pioggia. Nonostante questo, il capoluogo emiliano resta “una delle città meno colpite dall’innalzamento dei valori di concentrazione di pm 10” in regione, è la magra consolazione espressa dal Comune.
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Perfino a Palazzo D’Accursio non è piaciuta granchè la collocazione di vasi e nastri anti-seduta all’ingresso di Sala Borsa. Il Comune giura sulla “buona fede” della misura, ma intanto critica il modo in cui è stata gestita le decisione di impedire alle persone di sedersi sui gradoni: “Come facciamo le cose dà anche un’idea di cosa pensiamo della città e del servizio biblioteche. Occorre avere maggiore cura da questo punto di vista e portare avanti le cose con un progetto, non con tentativi. E occorre dare l’idea che le biblioteche sono luogo di cittadinanza, non di esclusione”, dichiara l’assessore alla Cultura, Matteo Lepore.