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::: Notizie brevi :::

In Serbia tre attivisti no-border aggrediti da nazionalisti e raggiunti da fogli di via: uno è partito da Bologna | Noi Restiamo: “Nasce Antitesi, spazio per iniziare progetti comuni” | Nuovo blitz de ‘Il Padrone di merda’ in una sede aziendale: porte chiuse, “ma ritorneremo” | Ex Sani, secondo Cdp primi lavori previsti nel 2021.

04 Febbraio 2020 - 19:49

Sabato 1 febbraio a Šid, città serba sul confine Nord-occidentale con la Croazia e punto di passaggio per i migranti che percorrono la rotta balcanica, tre volontari internazionali, fra cui uno partito da Bologna, dell’associazione No Name Kitchen – impegnata nel sostegno alle persone in transito – sono stati raggiunti da fogli di via che li obbligano a lasciare la Serbia entro sette giorni e a non rientrarvi per i prossimi sei mesi. I provvedimenti sono stati emessi da un tribunale dopo che gli attivisti erano stati aggrediti da alcuni operai, intervenuti per disboscare l’area adiacente a una vecchia fabbrica utilizzata fino al mese di novembre dai migranti come accampamento. Secondo le testimonianze degli attivisti, alcuni di questi lavoratori esponevano simboli della destra ultranazionalista serba e oltre a disboscare avrebbero distrutto gli effetti personali dei migranti accampati nella zona e aggredito i volontari che portavano loro cibo, acqua e vestiti. Dopo l’intervento della polizia, i volontari di No Name Kitchen sono stati fatti passare per aggressori, e hanno dovuto affrontare un processo per direttissima che ha avuto come esito il provvedimento di allontamento, oltre ad aver pagato una cifra di circa duecento euro a testa per evitare la reclusione. Al momento i tre attendono di capire se potranno impugnare la sentenza e evitare l’espulsione dalla Serbia.

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“Nella zona universitaria compare un annuncio: il 7 febbraio si inaugura Antitesi, uno spazio dove ci si ritrova insieme per iniziare progetti comuni, per riflettere sull’università e sul nostro ruolo dentro questa!”. Lo segnala in rete Noi Restiamo, mentre sulla pagina Facebook Antitesi – spazio universitario  è stato pubblicato il programma delle prime iniziative. Dopo l’inaugurazione del 7 febbraio, con inizio previsto alle ore 18.30, si terranno i seguenti appuntamenti: “11 febbraio: I risvolti della brexit e l’analisi del voto con Andrea Genovese. 13 febbraio: Call for ideas. 18 febbraio: Dalla palestina alle Americhe, decolonizzazione come progetto globale con Universitari Contro L’Apartheid Israeliana – Bologna. 25 febbraio: Stati di agitazione. Territori, autogoverno, confederalismo con Zapruder”. Antitesi si trova in via dell’Unione 8/A.

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Ieri nuovo blitz de Il padrone di merda nella sede di una holding bolognese già visitata qualche tempo fa, “ma come ci aspettavamo non hanno nemmeno aperto la porta intimandoci di non passare più”, hanno scritto oggi le maschere bianche, pubblicando in rete un video del presidio e dell’intervento al megafono davanti alla porta dell’azienda. “Non preoccupatevi – scrivono ancora – noi ritorneremo finché non avrete ridato a ogni singolo lavoratore quello che gli spetta!”.

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Il progetto sull’ex Sani prevede, secondo quanto riferisce Cassa depositi e prestiti, 100 milioni di euro di investimenti e l’avvio dei lavori è atteso per inizio 2021. Dopo lo sgombero dello scorso 16 gennaio, dunque, sarebbe destinata a rimanere inutilizzata per almeno un anno. Più lunghi i tempi per altre due aree militari dismesse: una è l’ex Mazzoni tra via Toscana e via degli Orti, destinata a usi residenziali ma per la quale Cdp ipotizza impieghi temporanei non commerciali tramite comodati gratuiti con il Comune: analoga previsione era circolata in passato per la Sani, ma non è mai stata messa in atto, a dire di Merola per la necessità di fare prima indagini ambientali. L’altra è l’ex Masini di via Orfeo, occupata da Làbas tra il 2012 e il 2017, per la quale si delinea un uso misto tra alberghiero e residenziale.