Storia e memoria

Modena / “22 aprile 1945 – 2017: ancora oggi fischia lo stesso vento!”

Sabato, anniversario della Liberazione della città, camminata antifascista nel quartiere Madonnina, lo stesso dove ha aperto un circolo neofascista, con tappa a lapidi e cippi di partigiani e vittime della violenza nera.

24 Aprile 2017 - 11:02

Modena, 22 aprile 1945 – 22 aprile 2017: ancora oggi fischia lo stesso vento!

Il 22 aprile di settantadue anni fa a Modena aveva inizio l’insurrezione partigiana e popolare che, autonomamente, avrebbe liberato la città dal nazifascismo e istituito l’autogoverno partigiano prima dell’arrivo degli angloamericani.

Nella giornata di ieri, 22 aprile 2017, compagne e compagni da tutta la regione si sono trovati a Modena per ribadire con forza che il significato di questa giornata non è solo una ricorrenza da festeggiare ma una memoria di parte da mantenere viva, coltivare, radicare e perpetuare nella pratica quotidiana. Una giornata che si inserisce nel programma di iniziative regionali che tra aprile e maggio avranno luogo da Reggio Emilia a Imola, passando da Modena e Bologna.

Dopo un’iniziativa culturale alla biblioteca popolare Unidea nel centro di Modena, abbiamo attraversato le strade del quartiere in cui si sono insediati negli ultimi mesi i fascisti di Terra dei Padri, una sede che dietro l’etichetta di “circolo culturale” nasconde i volti noti del neofascismo modenese: un sedicente circolo che, grazie all’appoggio istituzionale di Fratelli d’Italia e alla solidarietà di Lega Nord e Forza Italia, si propone come casa comune dell’estrema destra locale e regionale, riunendo nello stesso spazio i militanti di tutte le organizzazioni neofasciste che operano sul territorio (da Casa Pound a Forza Nuova, da Lealtà Azione a Azione Identitaria, da Veneto Fronte Skinhead a Generazione Identitaria), dove qui possono trovarsi, organizzarsi e fare le proprie infami iniziative. Ricordiamo che nel giro di un anno Modena ha già visto, tra le altre iniziative neofasciste, una bomba incendiaria contro un negozio arabo a Mirandola firmata con una svastica, un pestaggio fascista in via Gallucci, convegni e concerti neonazisti e un blitz di naziskin in università che ha bloccato un convegno pubblico, il tutto documentato sulla pagina di Modena antifascista.

Il quartiere dove risiedono i neofascisti è a forte componente popolare e decisamente sofferente della recente infestazione fascista, vissuta come un corpo estraneo e fastidioso. Esso ospita diverse lapidi e cippi in memoria di partigiani caduti in combattimento o fucilati dalla barbarie nazifascista. Oggi lo abbiamo attraversato con decisione, soffermandoci per quattro tappe a offrire una corona di fiori ai luoghi che ricordano i nostri compagni caduti, sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi, contrastando anche l’ipocrisia delle istituzioni targate PD, che oltre a disinteressarsi completamente del circolo fascista in città, diserterà le ricorrenze cittadine del 25 aprile (non che ci dispiaccia, certo) per la visita del presidente della Repubblica Mattarella a Fossoli di Carpi, reinventandosi frettolose e posticce celebrazioni di comodo.

Nel pomeriggio, quindi, le antifasciste e gli antifascisti hanno fatto sentire la loro presenza nella loro città, commemorando le compagne e i compagni caduti nella lotta partigiana contro l’oppressore. Gli abitanti del quartiere hanno accolto positivamente e attivamente la presenza della commemorazione, accompagnandola e unendosi a essa. Tutt’altro tipo di atteggiamento quello riservato dalle forze dell’ordine, che hanno provocato e provato a intralciare in ogni modo la giornata fin da subito, il tutto culminato dai fermi di un compagno e una compagna per futili motivi, alla fine liberati.

Nonostante tutto gli antifascisti non si sono fatti intimidire, e hanno girato indisturbati per le strade e per i luoghi della memoria partigiana presenti nel quartiere che ospita la sede fascista di Terra dei Padri, determinando la chiusura della strada davanti alla sede.

Crediamo infatti che non sia con una indignazione solo a parole, con inutili presidi davanti ai monumenti ai caduti, con le solite ricorrenze inefficaci o schemi precostituiti che il problema del ritorno di culture e movimenti neofascisti sui nostri territori vada affrontato, come il bollettino di guerra di aggressioni, violenze, pestaggi, attentati incendiari e omicidi sia politici che razziali proveniente da tutta Italia e Europa sta quotidianamente a dimostrarci.

A tutto ciò occorre opporsi con tutta la nostra intelligenza, con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra forza, in modo efficace, deciso e coeso, seguendo l’esempio di quelle lotte che, dopo tanti sacrifici, nell’aprile 1945 riuscirono a riscattare un popolo oppresso, tracciando la via per un futuro più libero, giusto ed eguale, ancora tutto da conquistare. Oggi ancora fischia lo stesso vento di allora…

Quirino, Mauro, Emilio, Remo, Alfio, Luigi, Adelmo, Mauro, Ennio, Angelo, Vittorio e tutti gli altri compagni e compagne caduti nella lotta antifascista vivono e lottano insieme a noi!

Emilia Antifascista