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Modena / “Chiudere Terra dei padri”, centinaia in corteo

Molte realtà antifasciste modenesi e dell’Emilia si sono date appuntamento per manifestare contro l’apertura del circolo neofascista, denunciando anche il silenzio delle istituzioni rispetto all’emergere di questi fenomeni.

15 Gennaio 2017 - 19:04

Nel pomeriggio di ieri più di trecento persone hanno dato vita ad un corteo per le vie di Modena, nel giorno dell’apertura del circolo neofascista “Terra dei Padri”. A chiamare la manifestazione è stata una rete di realtà antifasciste che, dallo Spazio Guernica, Stella Nera e Libera Officina, ha portato tante persone a marciare per tre ore nella zona circostante via Nicolò Biondo, sede del circolo in cui nelle prossime settimane si susseguiranno iniziative sulle foibe, concerti di gruppi nazi-rock (come i Topi Neri) e non ultime incursioni rossobrune (con la presenza di Diego Fusaro).

L’apertura della sede è stata promossa da dirigenti e militanti dell’estrema destra istituzionale (Fratelli d’Italia) in collaborazione con Casa Pound, Forza Nuova, Lealtà e Azione; tale premessa preannuncia chiaramente il destino di Terra dei Padri: al contrario delle dichiarazioni dei responsabili, il circolo rappresenterà una base cittadina per nostalgici del ventennio, giovani squadristi identitari, neonazisti e razzisti provenienti da tutta la provincia. Il contesto, un quartiere residenziale lontano dal centro e privo di spazi antagonisti, rende il dato ancora più preoccupante.

Ieri, a sfilare lungo il corteo molte bandiere antifasciste e canti anarchici, mentre dal furgone si sono susseguiti vari interventi nei quali, fra le altre cose, sono state denunciate le volontà politiche che vedono il PD – con in testa il Ministro degli Interni Minniti – schierarsi per il ripristino dei CIE e per un inasprimento delle politiche che limitano la libertà di movimento delle e dei migranti. In generale, poi, sono state denunciate le responsabilità delle istituzioni locali e nazionali, il cui silenzio complice permette ai movimenti neofascisti di guadagnare spazio: “Oggi mentre le istituzioni sfruttano la crisi economica, cercando di distruggere le conquiste di libertà e dignità avvenute grazie alle lotte nei decenni passati, questi gruppi si ripropongono con vesti e modalità nuove alimentando squallidamente la guerra tra poveri”, così scriveva già a novembre la Rete Antifascista Modenese.

Buona la partecipazione anche di antifasciste e antifascisti bolognesi, che in mattinata avevano dato vita a un presidio contro la presenza di Forza Nuova in città.

Il percorso contro l’apertura del cosiddetto “circolo culturale” Terra dei Padri è attivo da mesi, e per tutte le realtà cittadine il corteo di ieri è stato solo il primo importante momento di una mobilitazione prolungata che porti alla sua chiusura definitiva.