Attualità

Milano / Expo2015, l’ipocrisia del padiglione Israele

“I campi di domani”. E’ questo il tema con il quale gli israeliani si presentano all’esposizione universale di Milano. Il tentativo di Netanyahu: “Mostrare il vero carattere di Israele e non quello che appare sui giornali”.

06 Ottobre 2014 - 14:35

concorso-logodi Babba Urra

“Vi racconto ciò di cui noi israeliani siamo più orgogliosi, i nostri agricoltori”. Sono queste le parole che accompagnano il video di presentazione del padiglione che Israele sta preparando per l’Expo 2015 di Milano. Un incipit perfetto considerando che il tema scelto dagli israeliani per l’esposizione universale è “Fields of tomorrow” (I campi di domani). No, non è uno scherzo.

“Israele è un Paese giovane, ma con una tradizione di tremila anni, che attraverso lavoro, ricerca e sviluppo ha saputo rendere fertili molti dei suoi terreni in prevalenza aridi”. Sono le argomentazioni scelte dal governo di Netanyahu per presentare alla vetrina milanese che ha come slogan “Nutrire il pianeta” l’ennesima storia fatta di menzogne.
Nel progetto consultabile on line sul sito ufficiale di Expo 2015, Israele si vanta dell’alto livello di sviluppo nel settore dell’agroalimentare e nella lotta contro la desertificazione. E ancora. Punta di diamante nella progettazione del padiglione che aprirà il 1 maggio prossimo, è l’alto livello di competenza tecnologica raggiunto da Israele nelle opere di “bonifica” dei terreni incolti.

Nel progetto però, non sono ben specificati di quali terreni si tratti.
Quando Expo2015 aprirà le sue porte, sarà interessante scoprire se Israele inserirà tra i prodotti della sua terra anche quelli provenienti dalle aree occupate in Cisgiordania. O se tra le primizie che il paese esporrà ci saranno anche i raccolti provenienti dalle colonie sioniste della West Bank. “Mostrare il vero carattere di Israele e non quello che di norma appare sui giornali” è l’obiettivo che i responsabili della struttura vogliono raggiungere dal punto di vista mediatico. Secondo alcuni dati, oggi in Israele l’agricoltura rappresenta circa il 2,4 del Pil e circa il 2% delle esportazioni, e il Paese produce oltre il 90% del proprio fabbisogno alimentare. Sulle terre degli altri.