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Lubo: “Unibo without refugees? La risposta è no”

Ieri un’iniziativa del collettivo contro la chiusura del bando universitario rivolto ai richiedenti asilo, che l’Università ha poi detto verrà confermato. Appuntamento “il 20 giugno in piazza del Nettuno per la giornata mondiale del rifugiato”.

31 Maggio 2018 - 11:28

“Unibo without refugees?” scrivevano ieri mattina gli studenti di Lubo invitando a un incontro per “informare la città e la comunità accademica sulla decisione dell’Unibo di sospendere il progetto Unibo for Refugees, che permetteva ai richiedenti asilo di iscriversi e frequentare singoli corsi della nostra università”. La risposta, dicono gli studenti, è no, sebbene “la notizia della sospensione del progetto ci era giunta dalla segreteria per le relazioni internazionale poiché alcuni ragazzi in attesa del permesso di soggiorno avevano fatto richiesta e gli era stato risposto che il progetto non sarebbe stato attivato per il prossimo anno accademico”.

Gli attivisti di Lubo avevano infatti dato appuntamento “davanti al rettorato con alcuni dei ragazzi che in questo momento si trovano esclusi dall’università per chiedere spiegazioni direttamente al rettore”. Hanno invece parlato con la prorettrice per le relazioni internazionali che “alla nostra domanda sul perché questo progetto sia stato sospeso ha risposto che questo progetto non è stato né sospeso né cancellato e che verrà riconfermato. Non sappiamo cosa sia successo negli uffici dell’Unibo in queste ore ma siamo sicuri che la nostra presenza abbia determinato degli spostamenti importanti. Possiamo dire che questa è una vittoria, ma aspettiamo che venga data l’ufficialità della promessa fatta con la pubblicazione del bando per l’A.A 2018/2019 e l’avvio delle procedure per l’iscrizione di tutti e tutte i/le richiedenti asilo. Continueremo a monitorare e ad essere presenti affinché l’Unibo non sia più un’università senza rifugiati e ci auspichiamo che nei prossimi anni questo progetto sia solo un punto di partenza per un’università più libera, accessibile e meticcia”.

Gli studenti rilanciano quindi l’appello alla partecipazione alla giornata mondiale del rifugiato: “Ci vediamo il 20 giugno in piazza del Nettuno per la giornata mondiale del rifugiato per la regolarizzazione dei migranti/richiedenti asilo già presenti sul territorio italiano; Per la rottura del vincolo che subordina il permesso di soggiorno al contratto di lavoro/Partita iva ed alla disponibilità di un reddito prefissato per legge e contro le prassi illegittime attuate dalla Questura di Bologna, le lungaggini insostenibili nel rinnovo del permesso di soggiorno”.