Presidio nel pomeriggio di oggi in piazza Re Enzo: “Durante una pandemia globale Erdogan non si ferma nei suoi attacchi al territorio del Rojava, Siria Confederale del Nord e dell’Est, continuando a bombardare e occupare le città con l’appoggio dei miliziani dell’ISIS e di altri militanti fondamentalisti islamici”.
Come in diverse città italiana, oggi ha avuto luogo in piazza Re Enzo una manifestazione a sostegno della causa curda e della liberazione del fondatore del Pkk, promosso da diversi collettivi e spazi sociali cittadini. Spiegano le attiviste e gli attivisti: “Sono ormai 21 anni che il leader Abdullah Öcalan è incarcerato in isolamento sull’isola di Imrali, in Turchia. Dal giorno della sua incarcerazione sono stati pochissimi gli incontri permessi con i suoi avvocati e con i familiari, l’ultima volta in cui è stato possibile un incontro è stato nell’agosto del 2019 a seguito di uno sciopero della fame durato mesi e che è costato la vita a molti prigionieri politici in Turchia. La società alternativa, basata sulla democrazia diretta e sulla liberazione della donna proposta da Öcalan è un chiaro pericolo per gli Stati Nazione capitalisti, soprattutto per uno Stato come la Turchia dove la ‘democrazia’ è tenuta in piedi da una repressione a tappeto di ogni pensiero politico e sociale diverso rispetto a quello portato avanti da Erdogan e dalla sua dittatura. Durante una pandemia globale Erdogan non si ferma nei suoi attacchi al territorio del Rojava, Siria Confederale del Nord e dell’Est, continuando a bombardare e occupare le città con l’appoggio dei miliziani dell’ISIS e di altri militanti fondamentalisti islamici. Le donne, gli uomini e bambin* nel territorio del Rojava continuano a lottare e resistere, a combattere contro il fascismo della Turchia di Erdogan e contro il virus Covid-19, costruendo ogni giorno un futuro alternativo per tutt*!”.
> Il video, l’audio e le foto di Zic.it dalla piazza: