Per Francesco, uno degli attivisti di Hobo ai domiciliari, è arrivata l’autorizzazione necessaria per sostenere un esame all’Università: ma il giorno è sbagliato. Da Effimera: si evidenzia una “concezione autoritaria del diritto”.
Oggi il Tribunale del Riesame di Bologna ha confermato i divieti di dimora emessi a fine aprile dal gip per Loris e Parvis. L’avvocato dei due attivisti di Hobo, Gian Andrea Ronchi, aveva presentato appello contro i divieti e l’udienza si era tenuta l’altro ieri. Oggi i giudici hanno sciolto la riserva, respingendo l’appello e confermando la misura cautelare.
Così sul profilo faceook della campagna #Libertàdidimora: “L’esito negativo del riesame dei due divieti di dimora a Loris e Parvis conferma la linea di negazione del dissenso politico nella città di Bologna, mostrando ancora una volta la natura tutta politica di queste misure. Ciò appare ancora più evidente dall’accoppiamento tra procura e tribunale che si plaudono a vicenda”.
Nel frattempo, il gip ha firmato l’autorizzazione per Francesco, uno dei cinque attivisti arrestati giovedi’ scorso, perché possa presentarsi domani all’appello di un esame universitario. Peccato che, a quanto si legge sempre sul profilo social della campagna, il giorno sia quello sbagliato: “L’esame di Francesco era OGGI non domani. Oggi invece Francesco, impossibilitato a sostenere il proprio esame universitario, ha dovuto sostenere insieme a Gigi, Parvis, Francesca e Ivan un altro esame, l’interrogatorio di garanzia che ha confermato gli arresti domiciliari”.
Alle adesioni alla campagna si è aggiunta oggi quella di Làbas. Ieri, intanto, anche il sito Effimera ha diffuso una presa di posizione contro gli arresti domiciliari seguiti alla contestazione nei confronti di Madia: “E’ un provvedimento grave, anzi gravissimo; è una decisione che si caratterizza per una concezione autoritaria del diritto vigente, che viola i basilari diritti della nostra Carta Costituzionale”, è un passaggio della lettera aperta.