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“Il 14 novembre e l’arte del fallimento”

In vista della giornata europea di mobilitazione contro le politiche di Austerity, Bartleby propone un’assemblea pubblica per venerdì 9 novembre’012 alle 20,30 in via San Petronio Vecchio.

08 Novembre 2012 - 11:22

Il 14 novembre si torna in piazza. Una giornata di mobilitazione europea contro le politiche di austerità che ancora una volta parte dalle piazze dell’ Europa mediterranea. Si tratta di un data lanciata su scala continentale dal sindacato europeo CES a cui anche la nostrana CGIL ha aderito con 4 ore di sciopero generale. Dal 2 al 4 novembre scorso Madrid ha ospitato il meeting Agorà99 durante il quale i movimenti europei hanno continuato a sperimentare la costruzione di un piano condiviso di lotta all’austerità. È evidente che la battaglia contro i tagli e la crisi può essere efficace solo se condotta su scala europea. In quelle giornate madrilene si è deciso di aderire alla mobilitazione del 14 Novembre, per incrementarne la forza, che i sindacati da soli non riescono a darle.

Crediamo che anche a Bologna si possa e si debba partecipare a questa data di mobilitazione e da lì provare ad aprire un percorso più lungo. Perché degli insulti e delle lacrime di coccodrillo della Fornero, della fatica quotidiana, dei sensi di colpa ne abbiamo abbastanza.

Ci sembra molto interessante analizzare la retorica utilizzata dall’intero panorama istituzionale – dalla distante ma in fin dei conti così vicina U.E. fino al rettore della nostra Università, passando per i ministri – per giustificare le politiche di austerity. Il discorso che viene prodotto dalle Istituzioni e che informa tutte le politiche pubbliche nella crisi serve solo a produrre un diffuso senso di colpa e di inadeguatezza. La crisi è colpa nostra perché vogliamo consumare troppo, perché non lavoriamo abbastanza, perché ci curiamo troppo, perché invece di limitarci a studiare ci interessiamo anche alle cose belle e ai piaceri del mondo. Insieme ai tagli la gestione della crisi sta dispiegando una violenta disciplina sulla vita di tutt*. Va da sé che i margini della libertà individuale e collettiva si restringono profondamente. È in questo senso, per esempio che potremmo interpretare il cavallo di battaglia della politica universitaria, la meritocrazia. Crediamo tuttavia che la logica violenta della disciplina si estenda a tutti i settori della società e ai diversi ambiti della vita.

E’ tempo di spogliarci e ribaltare questi discorsi fatti sopra di noi e che fanno il paio con i profitti che banche e gruppi finanziari continuano ad accumulare speculando sulla crisi.

Allora, proviamo a dire insieme, che è legittimo invece immaginare una vita fuori dall’imposizione del ricatto continuo, del senso di colpa e di inadeguatezza.

Ci serve immaginare una diversa forma di realizzazione individuale e collettiva per rompere il canone del successo, delle selezione, dei continui colloqui, dei curriculum più lunghi, della guerra tra poveri, della formazione continua, dell’amaro in bocca.

In questo senso, di fronte al tentativo continuo di misurare l’adeguatezza delle nostre vite all’interno di una prospettiva meritrocratica e del lavoro, affermiamo l'”arte del fallimento”. Sappiamo però che si tratta di una soluzione che può essere praticata solo collettivamente, per rompere la gabbia dell’isolamento individuale. A partire da queste e altre considerazioni vorremmo costruire la partecipazione alla mobilitazione del 14 novembre.

Lanciamo pertanto un’assemblea pubblica

Venerdi 9 novembre

Ore 20.30 a Bartleby – via San Petronio Vecchio 30/a

Bartleby

> Appuntamento diffuso dopo l’assemblea: