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Gridò in faccia ai poliziotti, dipendente del Comune di Casalecchio rischia procedimento disciplinare

L’episodio durante la manifestazione antifascista del 20 maggio. Sgb: “Questione tutta politica, nessun riscontro nelle norme”. Unione Inquilini: “Si rimuova piuttosto chi ha autorizzato il presidio fascista”. Usb: “Attacco alla libertà di esprimere dissenso”.

03 Giugno 2019 - 11:56

“Il 20 maggio scorso Giusi, delegata Sgb, Rsu del Comune di Casalecchio di Reno, era con noi ed altre migliaia di antifascisti in piazza Maggiore a Bologna, per contestare la provocatoria presenza elettorale dell’organizzazione neofascista Forza Nuova. In molti l’hanno vista nei video postati da diversi media, porsi ai poliziotti chiamati a difendere il comizio neofascista chiedendo ‘Da che parte state?’. Dopo qualche minuto essere scaraventata a terra e trascinata dietro il cordone di polizia per poi essere rilasciata dopo poco, senza alcuna conseguenza e senza nemmeno essere stata identificata. Non poteva essere altrimenti del resto, perché Giusi ha avuto coraggio ad esternare con rabbia lo stesso sentimento di coloro che assistevano alla scena surreale di un muro di polizia in difesa di chi è stato implicato nella strage della stazione di Bologna, ma non ha offeso nessun agente con le sue parole. A distanza di oltre 10 giorni, scavallate le elezioni (sic), un dirigente del Comune di Casalecchio di Reno, dove Giusi lavora, ha reso noto attraverso una intervista al quotidiano Il Resto del Carlino, di averla segnalata al competente ufficio disciplinare chiedendo di valutare l’avvio di un procedimento, in questo spinto dalle dichiarazioni pubbliche di vari esponenti di Fratelli d’Italia e di un esponente del Movimento 5 stelle”. Lo scrive il Sindacato Generale di Base.

Prosegue Sgb: “Una questione tutta politica che non ha alcun riscontro applicativo nelle norme che regolano i diritti e i doveri dei pubblici dipendenti e che non si prestano quindi a nessun provvedimento disciplinare. Anzi, le prime parole dei principi generali della Legge in questione sono ‘Il dipendente osserva la Costituzione…’, esattamente quello che ha fatto la piazza del 20 maggio: difendere la Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo! Chiunque conosce leggi, contratti e regolamenti relativi ai dipendenti comunali, sa bene che l’avere chiesto l’avvio di un procedimento disciplinare è una forzatura gigantesca. In questo caso, è solo un modo per accondiscendere al clima di odio e di revisione storica fascisteggiante che si respira nel Paese, tenendo sulla graticola Giusi come simbolo di contestazione a tutto questo. Noi non ci stiamo e siamo al fianco di Giusi, non solo nella difesa per quanto riguarda la segnalazione ricevuta ma anche nel difendere i valori dell’antifascismo che sono un elemento identitario della storia del movimento dei lavoratori. Chiediamo quindi: che non si apra nessun procedimento disciplinare nei confronti di Giusi; che la Giunta di Casalecchio di Reno blocchi sul nascere questo assurdo tentativo di ribaltare il dettato normativo ed avvi una indagine interna sui motivi che hanno indotto un dirigente del Comune a rivolgersi ai giornali, apportando grave nocumento d’immagine all’amministrazione comunale, anziché seguire le normali vie amministrative e le corrette relazioni sindacali; che le forze politiche che siedono in consiglio comunale e si richiamano alla Costituzione si esprimano contro l’inaccettabile revisionismo storico neofascista che sottende alla richiesta di apertura del procedimento disciplinare. Ci appelliamo a tutte le antifasciste e gli antifascisti a solidarizzare con Giusi e a partecipare alle iniziative che insieme a lei decideremo nei prossimi giorni”.

Sul caso interviene inoltre l’Unione Inquilini, esprimendo “la massima solidarietà alla Compagna Rsu del Sindacato Generale di Base al comune di Casalecchio di Reno, colpita da pratiche di burocrati che ormai rasentano azioni antidemocratiche e dal mefistico odore reazionario. Giusi in quella piazza non ha offeso nessuno e semmai ha difeso le basi antifasciste della costituzione, chiediamo alle autorità politiche cittadine per quale motivo non hanno denunciato le pratiche di un funzionario che dando il permesso al presidio di Forza nuova, partito fascista, ha creato disordine e disgusto nella maggioranza della città di Bologna quando persino l’amministrazione cittadina aveva negato il presidio. Chiediamo come Unione inquilini che l’amministrazione si prodighi affinché il funzionario che ha creato ‘confusione cittadina’ sia al più presto rimosso”.

Così infine l’Unione sindacale di base: “Il mese di giugno si apre con una notizia gravissima: Giusi, la donna che è stata aggredita e strattonata con violenza dalle forze dell’ordine durante il corteo antifascista che si è tenuto a Bologna lunedì 20 maggio contro il comizio dei fascisti di Forza Nuova, oggi rischia di ricevere un provvedimento disciplinare dal comune di Casalecchio dove la stessa lavora da anni. Questo episodio rappresenta l’ennesimo attacco alla libertà di manifestare ed esprimere il proprio dissenso, ma si tratta anche di un attacco agli ideali antifascisti che lunedì scorso sono stati portati in piazza da migliaia di persone per difenderli dalle parole di odio ed intolleranza sbandierate da Roberto Fiore ed i suoi seguaci. L’attacco che oggi colpisce Giusi si inserisce in un contesto di feroce repressione nei confronti di chi alza la testa, di chi si organizza e di chi resiste arrivando a minacciare anche il posto di lavoro ed il diritto al salario, come successo con i facchini della logistica a Piacenza licenziati per aver difeso i propri diritti, come successo con l’insegnante di Torino e con la professoressa di Palermo, sospesa per aver permesso ai suoi alunni di poter sviluppare una coscienza critica. Non possiamo rimanere zitti e inermi di fronte a tutto ciò, colpendo Giusi hanno colpito tutti noi che quel giorno eravamo in piazza con lei. Come Usb manifestiamo tutta la nostra solidarietà e complicità con questa cittadina e con tutti i liberi cittadini che decidono ogni giorno di manifestare liberamente e senza paura così come sancito dalla Costituzione antifascista nata dalla Resistenza”.