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22 Dicembre 2014 - 15:26
Il corteo del 20 dicembre ha rovesciato l’immagine della “città/zerbino” che, sotto le luci delle luminarie e del consumismo compulsivo prenatalizio, cerca di nascondere ciò che non è socialmente “bello” e che può disturbare. Parole d’ordine chiare: moratoria degli sfratti, fine degli sgomberi, riconoscimento dell’autorecupero. Cose molto sensate che fanno pensare, ancora una volta: meglio diffidare di chi occupa poltrone invece di chi occupa case sfitte. Vai all’editoriale e ai nostri precedenti approfondimenti