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Di nuovo davanti alle superiori: “La Dad non è scuola!”

“Regione si impegni su misure semplici e alla portata di tutti”, manda a dire Priorità alla scuola. Gruppo Pandemico dà voce a un lavoratore del settore: “Rientro in sicurezza passa per vaccinazioni rapide”. Da Ya Basta e Brigate di Mutuo Soccorso un appello ad attiviste/i e volontarie/i per costruire “un piano per il riscatto educativo”.

13 Gennaio 2021 - 11:47

Dopo quella di una settimana fa, stamattina altra protesta di studenti, genitori e insegnanti davanti a numerose scuole superiori di Bologna. “Chiediamo che la Regione Emilia-Romagna si allinei con la Regione Toscana e che si impegni a mettere in atto misure semplici e alla portata di tutti: potenziamento del trasporti, controlli davanti alle scuole per evitare assembramenti, screening sistematico e periodico della popolazione scolastica, per garantire a tutti e tutte un rientro a scuola in presenza almeno al 50%”, spiega Priorità alla scuola. Oggi “sono stati numerosi i ragazzi e le ragazze che si sono riuniti, insieme a insegnanti e genitori, davanti a diverse suole superiori di Bologna. Chiediamo a gran voce che Governo e Regioni si facciano carico del loro futuro: dieci mesi di chiusura sono inaccettabili. Basta Dad, investiamo su trasporti e prevenzione: facciamo tornare i nostri ragazz* a scuola, in presenza”. Messaggio che Priorità alla scuola rilancerà anche venerdì alle 17,30 con un presidio sotto le finestre della Regione “per ribadire a gran voce che la Dad non è scuola!”.

Da Gruppo Pandemico, intanto, riceviamo la segnalazione di un’intervista a un lavoratore della scuola sulla necessità di una riapertura in sicurezza di fronte alla pandemia. “Credo che, senza scavalcare altri gruppi sociali a cui è stata giustamente data priorità- è una delle risposte contenute nell’intervista- certamente il ritorno a scuola dei lavoratori e delle lavoratrici debba avere come condizione il vaccino; ciò dovrebbe essere un impegno del governo. Ma soprattutto, e questa è la cosa che ci riguarda, dovrebbe esserci una pressione dal basso perché le vaccinazioni siano effettivamente rapide e di massa. Gli stessi sindacati, le associazioni di categoria, i movimenti che ritengono prioritaria la scuola dovrebbero rivendicare il diritto alla salute, che in questa fase si concretizza anche nel vaccino”.

Da Ya Basta, invece, riceviamo l’appello diffuso un vista della presentazione del “piano per il riscatto educativo” promosso dal doposcuola dell’associazione insieme alle Brigate di Mutuo Soccorso: “In un momento in cui il dibattito è schiacciato su ‘aperture sì’ e ‘aperture no’, crediamo che la città possa fare molto per dare un supporto concreto alle scuole e iniziare a colmare il vuoto educativo di mesi accumulato dai ragazzi. Soprattutto nei contesti più marginali della città questo vuoto è palese e per questo motivo abbiamo pubblicato una chiamata ad attivisti e volontari per costruire un piano per il riscatto educativo che coinvolga in primis i ragazzi e le ragazze iscritte al nostro doposcuola ma che crediamo possa servire affinché l’intera città si faccia carico, in termini diffusi e di prossimità, della questione educativa”. La presentazione del piano si svolgerà domenica 17 gennaio alle 10,30 al Tpo.