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Ddl Zan affossato, nella notte scende in strada la rabbia di “Rivolta pride”

Manifestazione notturna dal Pratello a Piazza Maggiore dopo lo stop del Senato al disegno di legge contro l’omotransfobia : “Violenza istituzionale intrinseca al nostro sistema e ai suoi rappresentanti, i quali esultano mentre privano le persone dei propri diritti.”

28 Ottobre 2021 - 16:58

Stanotte, al termine di un’assemblea pubblica “contro la violenza e per gli spazi” al Centro sociale della pace, è partito un corteo fino a raggiungere piazza Maggiore. Spiega un comunicato diffuso oggi da Rivolta Pride: “Siamo stat* testimoni dell’affossamento della Legge Zan. Atto inaspettato, quanto sospetto e preventivato, è stato espressione dell’omolesbobitransfobia diffusa in questo Paese. Non solo, dimostra ancora una volta quanto la violenza istituzionale sia intrinseca al nostro sistema e ai suoi ‘rappresentanti’, i quali esultano mentre privano le persone dei propri diritti. Questo non fa che sommarsi alle discriminazioni che come persone LGBTQIA+, donne e persone con disabilità viviamo quotidianamente sulla nostra pelle. Come se non bastasse, la Legge Zan è morta anche perché è diventata terreno di battaglia per le rese dei conti tra partiti, compiendo un gioco al ribasso sui nostri corpi che non abbiamo accettato fin dall’inizio del dibattito parlamentare”.

“Durante questo anno – si legge poi – siamo sces* in piazza gridando #moltopiudizan, consapevoli che quella legge rappresentava il minimo di ciò che davvero vogliamo. Non vogliamo essere uccis* o aggredit* per la nostra identità di genere, per il nostro orientameno sessuale, per la nostra disabilità o a causa di odio misogino. Abbiamo sperato nell’articolo 4 e di poter così sedimentare le azioni positive contro le discriminazioni nelle scuole con un’educazione alle differenze, al genere e alla sessualità. La chiusura dell’iter parlamentare del Ddl Zan, farcita di violenze verbali irricevibili, ci porta necessariamente ad alzare il livello di autorganizzazione del movimento LGBTQIA+ tutto”.

Dunque, “il 27.10.2021 ci siamo ritrovat* in centinaia in assemblea pubblica per organizzare insieme la lotta contro la violenza strutturale omolesbobitransfobica, abilista e misogina e per esprimere il bisogno della nostra comunità di SPAZI di organizzazione, per i nostri servizi e per la nostra socialità. Spazi che nella città di Bologna ci sono stati tolti violentemente o si sono ridotti drasticamente negli ultimi anni. ella Bologna che si racconta come città inclusiva e rainbow, noi vogliamo ricordare che le persone LGBTQIA+ la scelgono perché noi lesbiche, trans, froce, transfemministe la attraversiamo da decenni e qui abbiamo costruito con le nostre forze e con pochissime risorse, a nostre spese, quella cultura “progressista” di cui tanto si parla di questi tempi. E paghiamo ancora, sovraffollat* per la scomparsa di spazi fisici, attaccate e molestate dal centro alle periferie, ignorat* dalla politica, come l’iter del Ddl Zan vuole dimostrare. Dalle 30.000 persone al Rivolta Pride del 3 Luglio 2021, alle centinaia mobilitate nelle Slutwalk e in assemblea in questa città il messaggio è chiaro: noi non ci fermiamo. E per dimostrarlo siamo già sces* in strada ieri sera, il 27.10 alle 23:00, attraversando il Pratello fino a Piazza Maggiore, gridando con tutta la nostra rabbia #moltopiudizan”.