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Cosa fare il Primo Maggio a Bologna

Al mattino manifestazione alle Poste di Sgb e facchini Sda, “giornata di incontro” per Usb in piazza dell’Unità. Nel pomeriggio Mayday Parade dei riders e corteo internazionalista dei Si Cobas. Aperti circolo Berneri e La Casona.

30 Aprile 2018 - 09:58

Domani non è certo giorno di scampagnate: la Giornata dei Lavoratori nasce dalle durissime lotte per le otto ore di Haymarket Square, represse nel sangue 132 anni fa a Chicago. Da allora, in tutto il mondo, il conflitto tra sfruttatori e sfruttati non ha mai conosciuto tregua.  Quest’anno, in città, sono diversi gli appuntamenti dal sindacalismo di base e dall’autorganizzazione.

Si comincia alle ore 10 con la protesta “contro i licenziamenti di massa e in solidarietà ai licenziati politici” tra i lavoratori della coop Dedalog in subappalto ai magazzini del corriere Sda (Poste Italiane). I primi ad aver perso il lavoro sono stati Ayachi e Nouereddine, il primo rappresentante aziendale di Sgb: “Ambedue sono stati protagonisti, in questi anni, di importanti  lotte dei facchini  della logistica – scrive il sindacato – Sda e Dedalog semplicemente non vogliono che nel magazzino vi lavorino coloro che possono organizzare la resistenza ai piani industriali fatti di licenziamenti collettivi e di compressione dei diritti. Non a caso pochi giorni fa è arrivata la comunicazione ufficiale dei primi 100 licenziamenti collettivi per ‘calo produttivo’ . Il 1 maggio si avvia la campagna contro i licenziamenti e per il reintegro di Ayachi e Noureddine con presidi, raccolte di firme e manifestazioni davanti alle sedi di Poste Italiane che, ricordiamo, dal 1998 ha acquisito integralmente Sda. L’appuntamento è per tutti il 1 maggio alle ore 10 davanti alla sede delle Poste di Piazza Liber Paradisus. A conclusione della manifestazione, inaugureremo la nuova sede di Sgb in Via Zampieri 12”.

Poco distante alle ore 11 inizia invece “Diritto al lavoro, diritti sul lavoro”, la “giornata di festa e incontro” promossa da Usb in piazza dell’Unità . “Il primo maggio è la festa delle lavoratici e dei lavoratori, è una festa partigiana, di parte. Abbiamo pensato di costruire una giornata di festa nel cuore di uno dei quartieri simbolo della nostra città: la Bolognina, perché qui più che altrove sono evidenti i meccanismi di gestione della città, miranti alla centralizzazione del profitto e sordi alle necessità della popolazione”. Si parte con il dibattito “Diritti rubati: chi ce li toglie e come riconquistarli”, seguono pranzo popolare e concerti. Non mancheranno nel corso del pomeriggio allenamenti di boxe, tornei di calcetto, stand e laboratori. “Durante la giornata – aggiunge il sindacato – sarà possibile sottoscrivere le leggi di iniziativa popolare sulla cancellazione delle norme costituzionali sul pareggio di bilancio e patti di stabilità e sui trattati dell’Unione Europea”.

Due gli spazi autogestiti che aprono le porte, entrambi dalle ore 12: il Circolo Berneri di porta Santo Stefano per un “Primo Maggio anarchico e internazionalista” che prevede pranzo sociale, canti, musica live e dalle 17 una “discussione a partire dal libro di G. Candela e A. Senta ‘La pratica dell’autogestione'”; alla Casona di Ponticelli di Malalbergo “Primo Maggio tutto l’anno” con pranzo popolare e concerti.

Passando al pomeriggio, alle ore 15 si ritrova in piazza Galvani la “May Day Parade – Riders Pride” promossa da Riders Union: “Se il 1 maggio è la nostra festa allora non lavoriamo, balliamo – si legge su Facebook – Lo diciamo da mesi: quello dei riders non è uno sport, né un hobby ma un lavoro. Che sia fatto per un mese o tutta la vita, per qualche ora o per tutta la settimana, va riconosciuto come tale e quindi rispettato, tutelato e pagato adeguatamente. Come noi, anche tanti altri lavoratori e lavoratrici sono privati di diritti e dignità nei loro lavori sottopagati, precari, sfruttati. Le scuse sono tante: dai falsi tirocini formativi alle promesse di un contratto stabile che non arriva mai. Il fine è sempre lo stesso: spingere a darsi sempre disponibili a lavorare, senza mai pretendere nulla. Eppure da qualche mese i riders di Bologna hanno iniziato un percorso di auto-organizzazione per migliorare le proprie condizioni di lavoro e di vita, incontrandosi, scioperando, aiutandosi reciprocamente. Non siamo speciali, tutte e tutti devono avere diritti e solo alzando la testa si possono conquistare! Il 1 maggio è storicamente il giorno della festa dei lavoratori e delle lavoratrici. Ci sarebbe poco da esser felici ad esser precari ma abbiam deciso di fermarci, non pedalare e goderci questa giornata perché siamo stanchi di essere invisibili. Chi vorrebbe lavorare nel giorno della propria festa? Nessuno! E allora non lo faremo. Ci volete sempre disponibili a lavorare? Allora ci fermiamo! Anche tu sei stanco di questa vita fatta di lavoretti, promesse e incertezze? Vieni con noi! Preparatevi ad una parata colorata e gioiosa per festeggiare insieme all’Itr. Gireremo per le strade della città senza la fretta di chi deve correre a lavoro. Che siate riders o meno non importa, vi aspettiamo! “.

Sempre alle ore 15, ma da piazza XX settembre, parte il corteo internazionalista chiamato dai Si Cobas. Queste le parole d’ordine: “Per un I° maggio internazionalista! Per un I° maggio contro le guerre imperialiste di rapina e devastazione, lo sfruttamento di classe, gli omicidi sul lavoro, la precarietà di lavoro e di vita. Contro razzismo, fascismo, xenofobia, sessismo e ogni discriminazione su base etnica, di genere o religiosa. Per una società senza più classi e sfruttamento!”.