Usb: “Investimenti nei servizi sanitari non sono responsabilità dei singoli cittadini che già pagano le tasse. Per dare dignità agli anziani porre fine a privatizzazioni e precariato”. Nelle Cra e Rsa emiliano-romagnole, da inizio emergenza, si è ammalato di Covid-19 un anziano su quattro, oltre 2000 i morti. Libro Verde: “Risultato di decenni di malapolitica”.
“Ventiquattro posizioni organizzative, dirigenti con compensi da 50.000 ad oltre 70.000 euro. Premi di produttività, raggiungimento obiettivi in media di 10.000 euro annui per ciascuno di loro. 694.000 euro spesi in consulenze e prestazioni esterne. Patrimonio artistico, immobiliare e in affitto. Questa è Asp Città di Bologna. Ma ritiene di dover indire una raccolta fondi per gli operatori, con l’ iniziativa ‘Sostieni gli operatori di Asp’ pubblicizzata sul sito ‘per contribuire alla spesa straordinaria che Asp affronta per la gestione delle strutture pubbliche della città’. Con lo slogan: ‘A Natale fai una donazione. Per i nostri anziani, per la nostra comunità. Per tutti noi'”. A sollevare la contraddizione è l‘Unione sindacale di base.
Prosegue il sindacato: “Carissima direzione di Asp , gli operatori non chiedono fondi alla cittadinanza. Gli investimenti nella sanità , nei servizi socio-assistenziali pubblici, che sono ‘per il bene di tutti noi’ devono essere pubblici, sono un compito della Regione, dello Stato. Noi operatori abbiamo i nostri interlocutori per le nostre richieste, nelle sedi e nei contesti opportuni. Condizioni di lavoro dignitose, assunzioni stabili e investimenti nei servizi sanitari sono una responsabilità di Asp e Regione, non dei singoli cittadini che contribuiscono a sostenere le casse pubbliche quotidianamente. Se si vuole davvero dare dignità agli anziani, sono necessari investimenti strutturali nella sanità e nei servizi socio-assistenziali ponendo fine a precariato, esternalizzazioni e privatizzazione dei servizi. Il Natale passa, ma i problemi all’interno delle residenze anziani rimangono. Teneteci fuori dal vostro show business”.