Il materiale tratto dalla presentazione al Vag61 di Bologna, con la partecipazione di Sante Notarnicola, del video-doc a cura di Infoaut sulle giornate del 1962 e del libro di Claudio Bolognini sulla nascita della banda Cavallero.
Il centro sociale: "Quanto sa essere sciocco il potere?". La solidarietà da Xm24 e altri commenti e racconti sul "grigio dipinto di Blu".
La risposta al progetto targato Genius Bononiae, che prenderà il via tra pochi giorni con l'inaugurazione dell'annunciata mostra a Palazzo Pepoli. La copertura dei pezzi è iniziata stanotte e prosegue durante la giornata.
Cua: "Rendere vive le strade della città caricandole di una memoria di parte". Intanto il Centro documentazione dei movimenti di Vag61, intitolato a Francesco e a Carlo Giuliani, ottiene la dichiarazione di interesse culturale e storico.
Un estratto della prima presentazione a Bologna dell'ultimo volume de "Il sole dell’avvenire", con l’autore Valerio Evangelisti affiancato da Giorgio Cremaschi e le letture musicate dalla fisarmonica di David Sarnelli.
Il giudice impedisce ad un militante di Hobo di andare a Roma per partecipare ad un'iniziativa dedicata al volume di cui è autore: "Eccola, la loro libertà di espressione".
Con una poetica e divertente metafora della vita, gli artisti del Circo Paniko presentano il loro “Cabaret degli affamati”, ispirato alla commedia cinematografica di Luis de Funes “Le Grand Restaurant”.
Cua: "Nessuna gentrificazione, spazio all’autogestione. Verso un manifesto programmatico fatto non di richieste alle istituzioni ma di intenti che si faranno pratica quotidiana". Parte sportello "di lotta e inchiesta".
Uno spettacolo teatrale della compagnia Instabili Vaganti a Bologna per raccontare l'orrore vissuto dai 43 studenti messicani scomparsi ad Ayotzinapa, con la forza di chi non si arrende e grida giustizia.
Dopo lo sbigottimento per l'idea di Roversi Monaco di staccare i "pezzi" dai muri per destinarli ai musei, stasera in università si torna a parlare di street art: occasione la proiezione del biopic sull'artista di Brooklyn.
Daha, ancóra: è l’unica parola turca che conoscono i migranti . Ancóra acqua, ancóra pane, ancóra speranza. Un romanzo di Hakan Günday.
Dopo la conclusione della kermesse di arte più popolare (e commerciale) d’Italia, una riflessione su ciò che di interessante abbiamo visto e sul valore (non commerciale) dell’arte.
