Stamattina ‘favolosa colazione’ ma lo sgombero non arriva; “La resistenza continuerà, non scompariremo”. Striscioni #AtlantideOvunque su spazi pubblici abbandonati. Merola tenta un dietrofront dopo le dichiarazioni di ieri, con esiti dubbi.
L’ingiunzione apparsa sulla porta del cassero di Santo Stefano intimava ai collettivi di Atlantide di lasciare gli spazi entro le otto di stamattina, a quell’ora centinaia di persone si erano radunate in porta tra cartelli, striscioni, canzoni ma il temuto arrivo delle forze di polizia, almeno per ora, non c’è stato. “Lo sgombero non c’è stato – ha poi spiegato il sindaco Merola – perché va fatto concordandolo con la forza pubblica e io mi auguro che prima che lo concordiamo si capisca che andarsene da lì riaprirebbe un dialogo su basi certe”.
Davanti alla porta di Atlantide dalla prima mattina sono apparsi dei bicchieri pieni di liquido rosa: “Così se vorranno sgomberarci dovranno sporcarsi le mani”. I canti e i cori erano in gran parte diretti a attaccare, ironicamente e non, procura e Sindaco: “Con le sue parole di ieri sulla ‘lobby gay’ ha fatto suo il linguaggio dei razzisti e degli estremisti di destra”, dicono i manifestanti.
E ora? “La resistenza continuerà, e anche se ci cacceranno dalla nostra sede, noi non scompariremo. Intanto è partita una campagna virale: “Atlantide è ancora libera (per ora, è questione di ore) – si legge sulla pagina facebook ‘Atlantide Resiste’ – State pronti e intanto facciamola debordare! Segnala i luoghi inutilizzati della tua città con la scritta #AtlantideOvunque!”. E sono già apparsi gli scatti dei primi luoghi individuati: da via Azzo Gardino 61, l’ex sede dei Monopoli vuota da 12 anni da cui partì l’esperienza di Vag61, agli spazi di Bartleby in via San Petronio Vecchio e all’ex conservatorio di Santa Marta, abbandonati dal gennaio 2013.
Tornando a Merola, deve intanto essersi reso conto dell’entità della merda pestata ieri e tenta mezzo passo indietro: “Lobby e’ offensivo? Lo ritiro”, anche se “per me non e’ offensivo. Wikipedia traduce ‘lobby’ come ‘gruppo di pressione’. I gruppi di pressione esistono dappertutto e non è un’offesa”. A quanto pare, per il Sindaco è impossibile ragionare in termini diversi da quelli dei gruppi di interesse: così come c’è la Volkswagen che vuole riempire piazza Maggiore di lussuose Lamborghini (è successo a maggio 2013) o il sanguinario regime eritreo che pretende il Parco Nord per tre giorni, ci sono le Atlantidee che si aggrappano al cassero di Santo Stefano. Quando pure venga riconosciuto loro qualcosa, non è perché autodeterminazione, diritti, lotta all’omo e transfobia abbiano qualche valore. Ma per cavarsi d’impiccio una, tra tante, lobby.