Acabnews Bologna

Alla Gd partita ancora aperta: “Quando la toppa è peggio del buco…”

I confederali “sarebbero intervenuti su alcuni aspetti dell’accordo senza alcun mandato dei lavoratori”, afferma l’Usb, che ha anche presentato la propria lista per la Rsu. Intanto, sia Usb che Cobas rilanciano lo sciopero generale di venerdì.

08 Novembre 2017 - 15:50

“Quando la toppa è peggio del buco…”. Così l’Usb sulla situazione in Gd, dopo il clamoroso referendum con cui metà dei lavoratori ha bocciato l’accordo integrativo firmato dai Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil: “Apprendiamo informalmente, considerato che nulla è stato comunicato ai lavoratori Gd, che lo scorso 2 novembre la Rsu uscente avrebbe sottoscritto un accordo con la direzione aziendale, ipocritamente definito ‘verbale di incontro’, dal titolo ‘Precisazioni e chiarimenti’. In sostanza le parti firmatarie del contratto bocciato dal referendum, senza alcun mandato o discussione con i lavoratori, hanno inteso intervenire su alcuni aspetti dell’intesa dello scorso 11 ottobre. E’ sull’orario flessibile che si concentra la maggior attenzione ‘chiarificatrice’… In particolare è rivolto alle settime ed ai quadri con il chiaro intento di attenuare, con un occhio rivolto alle elezioni Rsu, la portata di un sistema che penalizza fortemente i lavoratori. Tuttavia mentre per i normalisti di 6° livello si dichiara a chiare lettere che: è confermata l’applicazione di tutte le tipologie di permessi previsti dalla legge e dalla contrattazione integrativa, per il 7° livello e per i quadri la formulazione resta volutamente ambigua, demandando alla gestione del responsabile le frazioni di giornata non lavorate (ad esempio per visita medica). Il diritto contrattuale ai permessi retribuiti per visite mediche è ricompreso nel loro diritto ad assentarsi nel corso della giornata lavorativa senza alcuna rimessa retributiva e sulla maturazione di ferie/Par. E’ evidente che l’azienda non ha concesso il ripristino integrale del diritto ai permessi per visite mediche, ragione per cui sarà solo la sperimentazione effettiva a comprovare la reale riconquista di un diritto. Un’operazione elettorale che lascia solo amarezza. Chi al referendum ha votato sì avrebbe tutte le ragioni di indignarsi difronte a un nuovo accordo che ‘migliora’ il testo di solo un mese fa, presentato come straordinario e immodificabile.. Se vi erano le condizioni per modificarlo perchè non lo si è fatto prima della firma? Parimenti chi ha votato no non può certo considerarsi soddisfatto di un nuovo accordo sottoscritto in barba a ogni buona regola democratica nel rapporto con i lavoratori e che affronta in maniera minimale i peggioramenti introdotti dal nuovo contratto aziendale che restano tutti senza risposta. E’ solo grazie ai Lavoratori Gd per la democrazia se si comincia a modificare un’intesa sbagliata. Tutti i lavoratori e le lavoratrici Gd hanno compreso che questo nuovo accordo è un tentativo in extremis, di azienda e sindacati firmatari, di recuperare il rapporto di consenso e fiducia perduto. Lo testimonia bene la comunicazione, fatto del tutto inusuale e discutibile, del valore dell’acconto del premio 2017 (mentre ancora è in corso il 2017) che verrà erogato a marzo 2018! La straordinaria vitalità dei lavoratori Gd che si presentano con la lista Usb ha portato ad un primo risultato: il contratto si può cambiare! Ora bisogna andare avanti”.

La lista Usb per le elezioni della Rsu è stata presentata proprio ieri: “Siamo lavoratrici e lavoratori Gd di diversi reparti rappresentativi del complesso dell’azienda. Operai, impiegati, trasfertisti e tecnici che si sono ritrovati assieme animati dal bisogno di sindacato, di democrazia e dalla necessità di riprendersi la parola per dare fi nalmente voce alle diverse istanze dei dipendenti Gd. Uomini e donne che, di propria iniziativa e senza alcun permesso retribuito, hanno sentito il dovere di mettere se stessi al servizio dei lavoratori, di non delegare più a nessuno. In questi ultimi anni troppo spesso il sindacato ha agito come soggetto autonomo, staccato dai bisogni dei lavoratori. È ora di un nuovo inizio. Le elezioni per il rinnovo della Rsu rappresentano un passaggio decisivo e salutare per il sindacato. La nuova rappresentanza che verrà eletta in Gd dovrà misurarsi con la necessità di cambiare profondamente il suo rapporto con i lavoratori. Noi siamo pronti. Ci mettiam la faccia e vi diciamo subito cosa ci impegniamo a fare. Abbiamo deciso di costruire un programma pubblico di intenti e impegni che tutti coloro che si candidano con la lista Usb sono chiamati a rispettare. Vogliamo che ogni lavoratore sappia chi vota e perché”. E inoltre: “Pratichiamo e rivendichiamo democrazia. La firma dell’ultimo contratto aziendale ha segnato una rottura profonda tra la delegazione sindacale e i lavoratori. Ci siamo tutti sentiti scippati del diritto a discutere, elaborare e decidere collettivamente sulle scelte che ci riguardano. La democrazia non si esaurisce con un sì o con un no, con un prendere o lasciare. Siamo fermamente convinti che ogni punto di vista debba concorrere alla costruzione di un accordo, e che a tutti vada garantito il diritto di voto che oggi ci è stato purtroppo negato. perché il contratto è proprietà dei lavoratori, nessuno può sostituirsi a loro. Avevamo proposto, inascoltati, di posticipare il referendum sul contratto per consentire a tutti di approfondire, integrare e modifi care il testo che era stato secretato. La valanga di no che ha sommerso l’accordo ha testimoniato in maniera inequivocabile che il malessere dei lavoratori riguarda l’insieme dell’azienda, non una singola area. Un voto clamoroso di sfiducia sulla gestione e sui contenuti dell’accordo. Perciò rivendichiamo democrazia, cioè spazi di informazione plurale e agire collettivo, e la pratichiamo nella costruzione della nostra esperienza. Teniamo assemblee aperte a tutti e le decisioni assunte vengono rese pubbliche sui social e sul sito di Usb”.

Altro punto del programma della lista: “Mai più accordi senza consenso, mai più accordi che mettono gli uni contro gli altri. Siamo decisi a consegnare ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto di scegliere. La nostra iniziativa e le nostre pratiche saranno sempre discusse e decise insieme ai lavoratori. Un contratto aziendale non può giocarsi sulla pelle di un’area o di un reparto. Il consenso va costruito e misurato area per area, reparto per reparto. Non come media del pollo, dove una maggioranza decide per tutti. E ancora: “Voltiamo pagina, insieme possiamo cambiare. La nostra non è semplicemente una delle liste sindacali in campo. Vogliamo rappresentare un’esperienza diversa e alternativa, capace di parlare alla condizione di chi abbiamo l’ambizione di rappresentare, capace di agire e decidere alla luce del sole. Abbiamo tenuto decine di riunioni e assemblee, e per queste ragioni siamo vincolati al rapporto democratico con i lavoratori e tutta la nostra iniziativa sarà resa pubblica. La trasparenza è la base su cui poggia la democrazia. Voltare pagina si può e si deve. Insieme possiamo ricostruire credibilità e consenso a un ‘fare sindacato’ che negli ultimi anni è scomparso”. Ancora un punto: “Coniugare diritti del lavoro e crescita dell’azienda. Un’iniziativa sindacale tesa ad ampliare diritti e tutele del lavoro e aumentare i salari non è in contrasto con la crescita di un’azienda, anzi, proprio un solido sistema di diritti e tutele impedisce la competizione sui salari e sulla precarietà e spinge le imprese all’innovazione. Vogliamo recuperare la migliore tradizione contrattuale, quella che, in maniera rigorosa e determinata, ha consentito di coniugare diritti e sviluppo”.

Sempre in vista del rinnovo della Rsu, il gruppo Lavoratrici e lavoratori Gd per la democrazia fa sapere di aver dovuto allestire una “bacheca portatile” per esporre candidati e programma: “Questo perchè, a meno di una settimana dal voto, tutte le bacheche sindacali aziendali ci vengono ancora negate da Fiom, Fim e Uilm”.

Nel frattempo, si avvicina lo sciopero generale proclamato per il 10 novembre da Usb, Cobas e Cib-Unicobas con manifestazione convocata a partire dalle 9 in piazza della Mercanzia. “Lo sciopero è indetto contro le politiche economiche e sociali del Governo Gentiloni e dell’Unione Europea, in particolare si chiede l’abolizione completa del Jobs Act, della Legge Fornero, della Buona scuola, delle Leggi Minniti/Orlando”, spiega l’Usb, che riferisce anche di “almeno dieci i pullman che partiranno dalla regione verso la manifestazione nazionale di Roma lanciata dalla Piattaforma Sociale Eurostop”per il giorno successivo, l’11. I Cobas della scuola saranno in piazza con le seguenti parole d’ordine: “50 euro di elemosina per i docenti e ancor meno per gli Ata e 500 di aumento per i presidi, 10 volte tanto: basta con lo strapotere dei dirigenti scolastici! Il 10 novembre la scuola sciopera contro la politica scolastica del governo e l’inserimento nel contratto della legge 107, per il recupero almeno del 20% di salario perso in 10 anni”. I Cobas del Comune sottolineano, inoltre, come “la nuova Legge di Bilancio presentata dal Governo Gentiloni è dannosa e iniqua: continua infatti la politica degli incentivi al sistema privato e dei tagli al welfare pubblico, aumenta l’età pensionabile, aumenta l’insicurezza data dalla compressione di salari e pensioni”.

Per i trasporti lo sciopero sarà articolato localmente: per Tper su Bologna e Ferrara dalle ore 8,30 alle 16,30 e dalle 19,30 a fine servizio, il trasporto ferroviario regionale dalle 21 di giovedì 9 alle 6 e dalle 9 alle 18 di venerdì.