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“Stop carovita!”, protesta a Palazzo D’Accursio

Manifestanti nell’aula del Consiglio, Usb: “Il Comune deve subito mettere in campo soluzioni concrete e durature”. Intanto, primo incontro tra le lavoratrici dell’appalto Pris e la Giunta: “L’amministrazione ha condiviso la necessità di aprire ad un confronto tecnico che restituisca garanzia di reddito e qualità del lavoro”.

18 Marzo 2022 - 16:48

Dopo il primo presidio sotto Hera e i volantinaggi nei quartieri, l’Usb ha effettuato oggi un presidio contro il carovita davanti a Palazzo D’Accursio, con bollette alla mano, perchè “l’amministrazione comunale deve subito mettere in campo soluzioni concrete e durature per contrastare il carovita che sta colpendo migliaia di famiglie e singoli, con bollette, rincari su benzina e beni primari”, spiega il sindacato di base: “Tutto ciò va ad aggravare una situazione di precarietà, bassi salari e affitti alle stelle, per cui arrivare a fine mese si fa sempre più difficile. Tutto questo mentre il Governo sembra intenzionato ad impegnarsi un’operazione militare, che oltre a portare dei rischi di ‘risposta’ ha dei costi non indifferenti che ricadono sulla popolazione. Invece di impegnarsi in ‘un’economia di guerra’ i cui costi e rischi ricadono tutti sulla popolazione, è ora di dire che deve essere messo al centro il benessere e i diritti delle fasce sociali”. Le/i manifestanti sono anche entrate/i nella sala del Consiglio comunale, racconta la Federazione del sociale Emilia-Romagna, “per scoprire che la seduta pubblica per eccellenza si tiene online, senza possibilità di intervenire, con i pochi presenti in sala che subito si sono dileguati… Pretendiamo un tavolo con la Giunta per ascoltare i reali bisogni della popolazione!”.

L’Usb coop sociali, intanto riferisce che “si è svolto ieri un primo incontro tra Usb e le lavoratrici dell’appalto Pris con l’assessore al welfare del Comune di Bologna, Rizzo Nervo e la dirigente del Dipartimento welfare e promozione del benessere della comunità, Mimmi. L’incontro è stato ottenuto dopo il lungo percorso che ha portato le lavoratrici del Pris a proclamare lo stato di agitazione e il conseguente sciopero con manifestazione sotto al comune dove hanno partecipato molti lavoratori e lavoratrici delle cooperative sociali. L’amministrazione ha condiviso con le lavoratrici ed il sindacato la necessità di aprire ad un confronto tecnico che restituisca garanzia di reddito e qualità del lavoro per un servizio di punta altamente professionalizzato e fiore all’occhiello del welfare bolognese. Un altro incontro da calendarizzare a breve riguarderà invece un tavolo sul tema del Sistema accoglienza. Un ottimo passo in avanti, dunque, che permette di aprire una stagione di protagonismo degli operatori impiegati nei servizi di welfare e di controllo dal basso sul meccanismo degli appalti. L’organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori è l’unico strumento per rompere la catena degli appalti e combattere le storture del lavoro povero dentro il sistema del welfare cittadino”.