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Xm24, Comitato Esa: “Pd subalterno alle destre”

L’accusa all’amministrazione è di fare demagogia sullo spazio di via Fioravanti: “Sotto l’etichetta della sicurezza e del degrado si vuole nascondere il disagio sociale, la precarizzazione del lavoro, l’impoverimento di settori sempre più vasti della popolazione”.

19 Gennaio 2017 - 11:03

Sulla vicenda del rinnovo della convenzione di Xm24 – dopo che nei mesi scorsi alcuni rappresentanti della politica cittadina avevano proposto lo spostamento dello spazio autogestito dal quartiere della Bolognina – è intervenuto ieri il Comitato per la Promozione e la Tutela delle Esperienze Sociali Autogestite (firmatario della convenzione col Comune scaduta alla fine del 2016), che in un comunicato ricorda come moltissimi fra gli abitanti del quartiere frequentino quotidianamente “i suoi laboratori, le sue attività artistiche, sportive, culturali, il mercato del giovedì, i suoi progetti solidali”.

Infatti, scrive il Comitato, “Xm24 – che opera nel cuore del quartiere Bolognina da oltre quindici anni, durante i quali ha costruito percorsi culturali, artistici ed economia sociale che hanno coinvolto migliaia di persone (dalla Scuola di Italiano con Migranti al Mercato contadino, dalla Palestra alla Ciclofficina, fino alla Banca del tempo Momo, per citare solo alcune delle esperienze più significative tra le centinaia di eventi, laboratori, seminari e iniziative politiche contro il fascismo, il razzismo e il sessismo, che hanno animato nel corso del tempo questa esperienza) – viene oggi improvvisamente dichiarato ‘incompatibile’ con il quartiere.”  Certo è noto che “lo spazio sia da sempre osteggiato da esponenti razzisti della destra cittadina”, ma per gli attivisti il fatto che a guidare la campagna contro il centro sociale siano oggi esponenti del PD, Daniele Ara e Claudio Mazzanti in testa, dimostra ” la subalternità del PD alla retorica delle destre. Questo spiega perché si provi a liquidare un’esperienza di partecipazione democratica tra le più ricche che questa città abbia espresso nella sua storia.” E’ chiaro quindi che è in atto uno spostamento politico verso tematiche care alla destra da parte dell’amministrazione: “Se fino a oggi Merola, i suoi assessori, prefettura e questura avevano giustificato gli sgomberi con discorsi falsamente legalitari, adesso l’attacco si è spostato su un piano più prettamente politico, che vede il PD, schierato al fianco di gruppi fascisti e razzisti, appropriarsi di una strategia discorsiva di stampo populista.”

Non solo l’attacco all’ex mercato viene messo in luce dalle parole del Comitato, ma quello a tutte le esperienze di autogestione sgomberate nel corso degli ultimi anni e a quelle messe in discussione oggi. Infatti “dopo gli sgomberi di Atlantide e di diverse occupazioni abitative, culminati nello sgombero dell’Ex Telecom nell’autunno del 2015, prefettura e amministrazione hanno proseguito con inedita arroganza la loro politica del pugno di ferro nei confronti delle realtà che si battono per costruire percorsi di autodeterminazione collettiva, in un contesto sociale sempre più segnato dalle conseguenze della crisi. Per tutto il 2016 non si è risparmiato l’uso della forza, per sfrattare dagli spazi rivificati dall’autogestione esperienze aggregative e abitative attraversate e vissute da anni da centinaia di persone, presenze indesiderate perché troppo povere o comunque refrattarie alla propaganda pubblicitaria dei lussuosi negozi del centro.”

Si chiedono quindi dal Comitato: “Come si può sostenere che Xm24 sia incompatibile con il quartiere? Bisogna essere miopi per non vedere la ricchezza che Xm24 rappresenta nel tessuto cittadino e in un quartiere denso di contraddizioni. Ci sembra invece che l’attacco demagogico nei confronti delle esperienze sociali autogestite abbia altre funzioni. Sotto l’etichetta della sicurezza e del degrado si vuole nascondere il disagio sociale, la precarizzazione del lavoro, l’impoverimento di settori sempre più vasti della popolazione, la drammaticità delle condizioni di vita dei migranti, la riduzione delle risorse destinate alla salute e ai servizi sociali, la devastazione dei territori, il depauperamento delle relazioni tra le persone causato dalla mercificazione di ogni aspetto della vita. In questo contesto, Il Comitato continuerà a promuovere e difendere tutte le esperienze sociali autogestite in questa città che, lungi dall’essere la causa di insicurezza e degrado, provano a contrastare il dilagare di questo disastro sociale, costruendo spazi e percorsi alternativi.”