Ai cancelli anche i Si Cobas: “Uniamoci e lottiamo per migliorare le nostre vite”. ∫connessioni precarie: “Rifiutare lo sfruttamento e i ritmi di lavoro imposti dal ricatto dell’algoritmo”. Solidarietà da Riders Union: “Sappiamo cosa vuol dire”. Noi Restiamo: “Sanzionato simbolicamente un locker”.
Come avvenuto in contemporanea in molte altre sedi, lavoratrici e lavoratori del magazzino di Crespellano del colosso statunitense hanno aderito allo sciopero nazionale indetto dalle sigle confederali, che parlano di “grande adesione”, e manifestato ai cancelli denunciando le condizioni di lavoro lungo tutta la filiera delle consegne. “Ammazza-on” uno degli slogan che si leggono sugli striscioni appesi dai dimostranti, che hanno invitato anche la cittadinanza allo “sciopero del consumo”, ossia a non effettuare ordini online nei giorni di mobilitazione.
A dare supporto c’erano anche i Si Cobas, “per dire ai colleghi e alle colleghe che non sono soli, che con l’organizzazione e dando battaglia possiamo mettere in discussione il modello Bezos fatto di precarietà e sfruttamento. Negli anni, in tanti magazzini, come GLS, TNT, SDA.. siamo riusciti a ottenere ticket, livelli, applicazione del contratto corretto, premi e così via. Lavoratori e lavoratrici di Amazon: uniamoci e lottiamo per migliorare le nostre condizioni di vita, per ottenere salario, salute, diritti e dignità. Una classe, un fronte, una lotta!”.
“Uno sciopero – spiega ∫connessioni precarie – che per la prima volta coinvolge magazzinieri e corrieri, dipendenti diretti e dipendenti di ditte in appalto, lavoratori a tempo indeterminato e precari, migranti e non, uniti nel rifiutare lo sfruttamento e i ritmi di lavoro imposti dal ricatto dell’algoritmo. Lo sciopero di oggi, insieme agli scioperi dei riders e della logistica di venerdì 26, è uno sciopero generale contro l’algoritmo, uno sciopero che va oltre Amazon e oltre i sindacati che lo hanno convocato, uno sciopero che per questo è un momento importante della lotta transnazionale contro Amazon che da mesi viene portata avanti nei magazzini di tutta Europa e degli Stati Uniti”.
Arriva anche il sostegno di Riders Union: “Noi riders del delivery-food sappiamo bene cosa vuol dire battersi contro lo sfruttamento, la precarietà e la ricattabilitá nell’economia delle piattaforme, per questo esprimiamo solidarietà e complicità ai lavoratori di Amazon e allo stesso modo ci stiamo organizzando per venerdì 26 marzo, con una data di sciopero e di mobilitazione nazionale dei riders. Per quella giornata facciamo anche noi un appello a tutt* per il boicottaggio del consumo e per supportare le lotte”.