Attualità

Val di Susa / Invaso il cantiere Tav [video + audio + foto]

Il maltempo non ha fermato le migliaia di manifestanti che ieri si sono mosse lungo i sentieri che da Venaus portano al cantiere di Chiomonte. Sotto i lacrimogeni della polizia, aperto un varco nella recinzione della zona rossa.

28 Luglio 2019 - 12:28

Poche ore dopo l’invio della lettera con cui il ministero delle Infrastrutture ha ufficializzato alla Commissione europea il via libera alla realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione, migliaia di persone, tanti giovani ma anche famiglie con bambini e anziani, si sono radunate ieri a Venaus nel campeggio del Festival dell’Alta Felicità per partecipare alla annunciata marcia verso il cantiere di Chiomonte, nonostante le forte pioggie che a più riprese hanno colpito la Val di Susa. Tra le tante bandiere spiccavano anche quelle di altri movimenti territoriali: No Muos, No Tap, No Grandi navi…

La lunghissima camminata, 10km all’andata e altrettanti al ritorno, è iniziata alle 13.30. Dopo due ore, i manifestanti si sono divisi lungo diversi sentieri per raggiungere il cantiere. Nonostante l’ormai consueto fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze di polizia (appostata ovunque in mezzo il bosco), alcuni notav, sostenuti dai cori e canti provenienti dai sentieri circostanti, sono riusciti ad aprire un varco nella recinzione e fare ingresso nella zona rossa, dove, di fatto, tutto è fermo da quando, due anni fa, sono terminati i lavori del tunnel geognostico di 7km, mentre proseguono gli scavi dal lato francese.

“Il dispositivo di sicurezza tanto decantato dal ministro Salvini, con i suoi 500 agenti, faceva… acqua da tutte le parti! I jersey sono venuti giù e una marea di bandiere crociate ha violato la zona rossa”, si legge in un post apparso in serata sul sito di riferimento notav. info. “Eravamo veramente tanti – prosegue il testo – sorridenti e determinati a ribadire che nonostante le parole di Conte e il voltafaccia delle stelle al governo, non ci saremmo fermati neanche un attimo, come avviene da tutti questi anni. Tanti pensavano di poter chiudere il capitolo della lotta NTav con un sospiro di sollievo, come se si trattasse di chiudere una parantesi nella storia del nostro paese. Hanno fatto male i loro conti. Qui c’è un libro appena aperto fatto di resistenza e determinazione, con tante pagine ancora da scrivere. Sono 20 anni che politici e giornali provano a scrivere patetici coccodrilli, recitando un de profundis della lotta NoTav pregando che si possa finalmente mettere la parola fine all’esercizio di coerenza e determinazione che ha preso corpo in questa valle. Tra lo stupore generale nei giorni scorsi, abbiamo reagito all’infame decisione del governo dicendo che per noi ‘Non è cambiato niente’. La giornata di oggi ne è la prova. Siamo dalla parte giusta della storia”.

Sarebbero 46 i manifestanti identificati e denunciati.

> Intervista a un’attivista della Val di Susa:

 

> Lancio di lacrimogeni sui manifestanti:

 
> Altri scatti: