Attualità

Uno “streaming di comunità” di fronte all’emergenza

Dal coronavirus “un enorme danno per tutti, anche per noi”. Ma la rete distributiva di produzioni indipendenti OpenDDB risponde mettendo a disposizione gratuitamente (ma chi vuole può fare una libera donazione) “una lunga programmazione di video, film e documentari per ribadire il valore che diamo alla cultura dal basso e alla sua diffusione”

07 Marzo 2020 - 17:21

“Il nostro streaming di comunità in questo momento di emergenza”, causato dalla diffusione del coronavirus. E’ l’iniziativa lanciata da OpenDDB, la prima rete distributiva di produzioni indipendenti in Europa. Che così spiega l’idea: “Quando saremo in grado di farlo, usciremo ufficialmente con un nostro comunicato sullo stato di emergenza che stiamo vivendo tutte e tutti. Ma la sintesi è questa: la situazione ha così tanti livelli di impatto sulle nostre vite da non permetterci in questo momento di formulare un’analisi e una posizione precisa. Sul piano sanitario, sul piano politico, sul piano culturale, sul piano economico e sociale. Possiamo solo dire che non sappiamo se invitare le persone a venire al cinema. Non sappiamo se sia meglio consigliare invece di chiudersi in casa. Siamo solidali con le sale cinematografiche costrette a chiudere, con gli spazi e le reti sociali in difficoltà e tutte le lavoratrici e i lavoratori che saranno i primi a pagare questa crisi. È un enorme danno per tutti, anche per noi, sia come produttori che come distributori, che come pubblico e comunità. Ma d’altra parte non sappiamo quale sia in questo momento la priorità da perseguire. E in una situazione come questa ci sentiamo di fare, per ora, solo due cose”. La prima è “mettere a disposizione per tutte e tutti uno streaming di comunità: una lunga programmazione di video, film e documentari per ribadire il valore che diamo alla cultura dal basso e alla sua diffusione. Senza dover pagare per forza. Siamo in difficoltà economica noi, ma lo sono anche tutti gli altri. Se poi vuoi farlo ugualmente, puoi fare una donazione”, altrimenti “puoi vedere il nostro streaming a prescindere da questo”. La seconda cosa è “prepararsi al dopo: sotto qualsiasi profilo, sociale, economico, politico e sanitario, siamo consapevoli di essere davanti ad un evento straordinario. Preferiamo, per ora, il silenzio, anche per poterci concentrare fin da subito sul cercare di comprendere cosa succederà dopo. Ed esserne sufficientemente preparati”.

Lo streaming quindi si può vedere gratuitamente, ma c’è la possibilità di contribuire: “Una crisi come questa colpisce tutte e tutti, compreso il cinema indipendente, comprese/i tutte le precarie e i precari. Compresi noi. Se lo reputi opportuno, e se ne hai le possibilità, fai una donazione libera. Le donazioni andranno a sostenere gli autori di cui stiamo trasmettendo le opere in streaming”, scrive OpenDDB.