Acabnews Bologna

Un giorno di lavoro a settimana: aperto lo stato d’agitazione

Proclamato dai Cobas Lavoro privato in un magazzino della logistica a Calderara di Reno: blocco degli straordinari, fermate e scioperi improvvisi con l’obiettivo di “raggiungere soluzioni positive per il personale per la salvaguardia del posto di lavoro, del salario e di ogni altra condizione possibile”.

27 Dicembre 2022 - 16:33

Proclamato lo stato di agitazione “con blocco degli straordinari, fermate e scioperi improvvisi” nel magazzino Zust Ambrosetti di Calderara di Reno, annunciano i Cobas Lavoro privato. “Nel magazzino da circa due anni- spiega il sindacato- vi è una contrazione significativa dell’attività lavorativa” che “ha portato le aziende comittenti Zust Ambrosetti e Tiesse, l’affidataria dell’appalto Sh Service a ricorrere a Fis e oggi a Cassa di solidarietà con il risultato di ridurre i giorni lavorativi del personale a un giorno la settimana, il che porta a ridurre notevolmente il salario mensile dei lavoratori. Le comittenti motivano la riduzione dell’attività lavorativa con la mancanza di ordini, commesse e lavoro, il che ha portato a favorire la fuoriuscita di buona parte del personale dall’1 novembre scorso di circa una ventina di persone con accordi volontari e incentivi uguali per tutti. La scorsa settimana un’altra quindicina circa di lavoratori ha manifestato la volontà della stessa fuorisucita volontaria con incentivo d’accordo con le aziende comittenti ed il nostro sindacato. Martedì 20 dicembre le comittenti si sono rimangiate tutto e hanno inviato mercoledi 21 una mail al nostro sindacato per spostare l’incontro al ’12-13 gennaio 2023 a seguito di una possibile attività da svolgere presso la filiale in relazione ad un cliente che ha richiesto l’utilizzo di spazi di circa 3.000 mq con una decina di dipendenti e di cui avremo conferma soltanto nei prossimi giorni’. Di qui la beffa riservata ai dipendenti che si sono visti discriminati rispetto a quelli già fuoriusciti volontari con incentivo, la beffa di rimandare a fra un mese ogni soluzione di prospettive di lavoro per il magazzino; inoltre se ad oggi sono rimasti in magazzino 20 persone ed il lavoro previsto ne riguarda solo 10, le restanti 10 che futuro avranno?”. I Cobas sottolineano “l’intenzione di raggiungere soluzioni positive per il personale per la salvaguardia del posto di lavoro, del salario e di ogni altra condizione possibile”.