Ieri disertata l’assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil per esprimersi sull’accordo per il lavoro svolto a luglio. Presenti, ma per contestare, solo alcune lavoratrici Sgb: “Farsa fallita, ora il Comune ci ascolti”.
Lo strappo era nell’aria ed è stato sancito ieri sera: le maestre delle scuole comunali di Bologna hanno disertato l’assemblea convocata dai sindacati confederali per esprimersi sull’accordo che darebbe il via libera al pagamento dell’incentivo da 250 euro per chi ha lavorato a luglio. Erano attese in 112, ma si sono presentate in meno di 20, la maggior parte tra l’altro entrate in assemblea insieme al sindacato di base Sgb, che ha messo in scena una protesta con tanto di striscione contro il Comune e Cgil, Cisl e Uil. L’assenza di ieri equivale di fatto ad un rifiuto dell’accordo difeso da dai confederali, che le lavoratrici non vogliono sia firmato a costo anche di rinunciare all’incentivo. “Siamo venuti a riempire la vostra sala vuota”, hanno detto entrando le delegate: “Questa e’ una sconfitta per Cgil-Cisl-Uil. I lavoratori si sono già espressi. I soldi ci sono e i lavoratori vanno pagati, l’amministrazione può agire in modo unilaterale come ha fatto per far partire il progetto. Non serve il referendum nè l’accordo integrativo”. Tra le maestre presenti si dice chiaramente: “Questo è un ricatto. Ce lo potevano dire a maggio che per avere l’incentivo serviva l’accordo”, la cui firma “regolamenterà il lavoro a luglio anche per il futuro”.
L’assemblea alla fine si è tenuta lo stesso, ma in un clima molto teso: da una parte i quattro sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che provavano a spiegare le ragioni della consultazione; dall’altra gli attivisti Sgb che hanno tenuto il punto. Ben presto l’atmosfera si è fatta rovente e dopo circa mezz’ora di urla (è volato anche qualche insulto), i lavoratori guidati dal sindacato di base si sono alzati e hanno lasciato la sala.
Poco dopo, con un comunicato l’Sgb ha sottolineato che è “fallita la consultazione farsa di Cgil, Cisl e Uil! Le insegnanti del Comune di Bologna hanno difeso la loro dignità!” E ora, “alla luce di questo risultato, l’amministrazione ci convochi ed ascolti chi rappresenta realmente queste lavoratrici, prendendosi la responsabilità di retribuire l’incentivo a chi ha già lavorato”.