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Sulla finestra del prorettore: “Rivogliamo una biblioteca sociale”

Oggi protesta degli studenti nei pressi dell’ufficio di Nicoletti, dopo lo sgombero di “Datastorm” dal 36 di via Zamboni: “Vogliamo condividere saperi al di là del profitto”.

06 Febbraio 2014 - 19:59
(dal Fb del Cua)

Dopo lo sgombero del progetto “Datastorm”, che aveva trovato casa in una saletta occupata alla Biblioteca di discipline umanistiche, in via Zamboni 36, oggi gli studenti sono nuovamente tornati a protestare nei pressi dell’ufficio del prorettore agli studenti Roberto Nicoletti. “Datastorm è in cerca di una casa- scrive il Cua su Facebook- vogliamo condividere saperi al di là del profitto”, attraverso la creazione di una “biblioteca sociale” all’interno di un spazio autogestito al 36. Richieste che sono state letteralmente “appese” alla finestra di Nicoletti, tramite una grande pergamena. Il prorettore “si nasconde”, scrive sempre il Cua: “Forse all’Unibo non va bene che studenti creino spazi autogestiti per scambiarsi saperi critici in Università?”.