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Studenti contro Confedilizia: “Non fuori casa e nemmeno fuori Bologna”

Ieri blitz degli studenti in via Altabella, nella sede dell’associazione dei proprietari edilizi, dopo le dichiarazioni sull’inesistenza dell’emergenza abitativa da parte della presidente: “E’ tempo di risposte concrete”.

11 Novembre 2017 - 10:39

“Dopo le dichiarazioni che la signora Brunelli si è permessa di fare in merito all’emergenza abitativa che quest’anno ha coinvolto migliaia tra studenti e precari abbiamo deciso di andare ad ApeConfedilizia per rispondere a chi sostiene che i giovani devono essere disposti a fare sacrifici e quindi andare a vivere fuori città”. Queste le prime righe di un comunicato diffuso dagli studenti Fuori sede non fuori casa, impegnati da settimane nella battaglia perché venga riconosciuto il carattere emergenziale della situazione degli alloggi in città per gli studenti, che ieri mattina ha occupato simbolicamente la sede dell’Associazione Proprietà Edilizia – Confedilizia, dopo che nei giorni scorsi la presidente dell’associazione dei proprietari di immobili aveva sostenuto che l’emergenza non esiste e che “se non c’è posto in città esistono i paesi”, aggiungendo non senza una discreta dose di supponenza che “visto che l’obiettivo è preparare gli studenti, e non il loro divertimento, per frequentare l’Università l’ultimo bus alle 20 o alle 21 è più che sufficiente”.

L’appello a valutare meglio le proprie dichiarazioni rivolto alla presidente di Ape continua così: “Signora Brunelli, pagare migliaia di euro di tasse universitarie non le sembra già un sacrificio? Lavorare per 5 euro all’ora in nero per poter arrivare a fine mese e portare avanti la propria carriera universitaria, non le sembra un sacrificio? Abbandonare l’università perchè non si trova un appartamento, neanche questo è ancora abbastanza? Siamo una generazione costretta a sacrificarsi giorno dopo giorno, condannati ad accettare condizioni di vita degradanti pur di riuscire a portare avanti i nostri percorsi di studio e lavorativi, e ora lei dalla sua poltrona dorata ci viene a dire che tutto ciò non è abbastanza e che dovremmo andarcene a vivere fuori città che tanto ci sono gli autobus? Queste sono le domande che avremmo voluto fare alla signora Brunelli presentandoci nel suo ufficio oggi (ieri, nrd) ma nessuno si è fatto vivo, nessuno ad ApeConfedilizia ha preso parola per allontanarsi dalle dichiarazioni della loro presidente, Per questo abbiamo sanzionato e chiuso simbolicamente la sede di via Altabella 3. Continuiamo ormai da settimane a chiedere un tavolo tra gli studenti colpiti dal problema, il Comune, Università ed Er.Go e dopo le belle parole della prorettrice ci aspettiamo che la data sia ormai stata fissata e che presto ci venga comunicata. Il tempo scorre e qua di soluzioni all’orizzonte neanche l’ombra! Ci siamo stancati di dormire sui divani e i soldi per pagare l’ostello stanno finendo, adesso è tempo di risposte concrete!”

All’iniziativa era presente anche il Cua, che sulla propria pagina Facebook ha scritto: “Siamo venuti nella sede dall’Associazione Proprietà Edilizia per rispondere alla provocazione che tutti gli studenti e studentesse senza casa si sono visti fare ieri tramite i giornali dalla presidentessa Elisa Brunelli con l’appoggio del consigliere comunale di Forza Italia Marco Lisei. Ha infatti dichiarato che l’emergenza casa non esiste, consigliandoci di trovare casa fuori Bologna, nei paesi limitrofi. Inoltre che dei guadagni i proprietari non devono dare conto a nessuno e possono usarli come preferiscono. Abitare fuori Bologna significa non riuscire a seguire le lezioni dei tutto, a causa del pessimo trasporto pubblico, significa non poter uscire fuori dall’orario delle lezioni per confrontarsi con i coetanei e conoscere la città nella sua interezza, invece di attraversarla solo per andare a chiudersi in un’aula. Affittare solo ai turisti vuol dire perdere il grande portato culturale e sociale dei tanti e tante fuorisede e togliere un pezzo di cultura a questa città già troppo desertificata. Non è possibile ignorare la grave situazione in cui si trovano gli studenti e le studentesse, vogliamo subito un tavolo tra Comune, Er.go e Università con cui trovare soluzioni reali!”.