Si tratta di Paolo Bellini, arrestato nel 1999 e poi diventato collaboratore di giustizia. “Se ci sono elementi per allargare le indagini è un fatto positivo”, commentano i familiari delle vittime. E i loro legali: “Segno che l’inchiesa sui mandanti sta avanzando”.
Revocare il proscioglimento disposto nel 1992 nei confronti di Paolo Bellini, ex estremista di destra di origini reggiane, nell’ambito delle indagini sulla strage del 2 agosto 1980. E’ la Procura generale di Bologna che avanza questa richiesta, anche se ancora non si sa per quale reato i magistrati intendano indagarlo nel caso di una revoca del proscioglimento (potrebbe trattarsi di concorso in strage, come per l’ex Nar Gilberto Cavallini). Bellini fu arrestato nel 1999 e poi divenne collaboratore di giustizia. Il suo nome è stato richiamato in alcune occasioni dai legali di parte civile nel processo a carico di Cavallini, in corso in Corte d’Assise. La richiesta dei magistrati sarà discussa il 28 maggio davanti al gup. Per i legali dei familiari delle vittime “è una notizia importante ed è il segno che l’indagine avocata sui mandanti sta avanzando”. Secondo l’Associazione dei familiari delle vittime, “se ci sono elementi per allargare le indagini è un fatto positivo”, anche perchè “non e’ nemmeno lontanamente pensabile che la strage possa essere stata eseguita da tre o quattro persone che si definiscono spontaneisti, ma che spontaneisti non erano”.