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Se il saluto fascista è solo questione di ”cattivo gusto”

Dopo quello sul calciatore a Marzabotto, la Procura chiede l’archiviazione anche del fascicolo sui bracci tesi al comizio di Roberto Fiore. E già Fn annuncia una nuova manifestazione. Nei giorni scorsi sortita di Casapound al Maggiore.

28 Settembre 2018 - 12:47

Non c’è reato da perseguire nell’evocare il ventennio fascista col più riconoscibile dei suoi gesti. E’ la posizione dei vertici della Procura, espressa con grande chiarezza ieri ai cronisti. I due casi sono noti: uno è il comizio che Roberto Fiore tenne in piazza Galvani lo scorso 16 febbraio, omaggiato dai saluti romani dei militanti del suo partito, come questo giornale documentò, mentre celere e idranti li proteggevano dalla rabbia di migliaia di antifascisti. L’altro è quello del calciatore dilettante che, durante una partita a Marzabotto, esultando per un gol al saluto fascista abbinò una maglietta con il simbolo della Repubblica di Salò.  Per entrambe queste vicende, i pm intendono chiedere l’archiviazione delle indagini: “E’ evidente – dicono – che situazioni così estemporanee, sia pure di cattivo gusto e non giustificabili, non integrano automaticamente” il reato di apologia di fascismo.

Intanto questi ragazzotti di cattivo gusto continuano a farsi i loro comodi in città. Venerdì scorso alcuni militanti di Casapound si sono fotografati al Maggiore con bandiere tricolori e striscione “Italiano ribellati”. Sui social network spiegano di avercela con i parcheggiatori abusivi. Forza Nuova invece se la prende con la concessione di un terreno alla comunità islamica e annuncia “una manifestazione ai primi di ottobre in collaborazione con il Partito Anti islamizzazione”. Della partita anche l’associazione Evita Peron, sezione femminile di Fn, che ha rivendicato lunedì scorso l’affissione di manifesti islamofobi, diffondendo le foto in rete.