L’equipaggio “di mare e di terra” invita a una tre giorni di workshop e incontri in città, che si concluderà con una prova aperta (necessario comunicare la partecipazione) di “Rescue Team” nei mari di Cervia il prossimo 12 maggio.
“Sali a bordo – attivati in mare e a terra“. E’ l’esortazione con cui gli attivisti di Mediterranea Saving Humans invitano a prendere parte alla tre giorni di incontri e workshop che si terrà i prossimi 10, 11 e 12 maggio in città presso Tpo e Làbas, e che vedrà anche un’esercitazione “Rescue Team” in mare a Cervia in Romagna, la mattina di domenica 12, per la quale sono aperte a tutti le iscrizioni (fino a un massimo di 18 posti per non comprometterne l’efficacia). Scrivono infatti i promotori: “Mediterranea ha aperto importanti spazi di attivazione sociale: vogliamo allargare questi spazi, connettere i territori accoglienti, mappare le città solidali, condividere pratiche e saperi, mobilitarci insieme e formare equipaggi di mare e di terra, per essere pront@ a operare nel Mediterraneo centrale e per costruire azioni in grado di trasformare questo presente di miserie, odio, disumanità e affermare insieme alle e ai migranti la libertà di attraversare i confini. Per questo vi invitiamo a partecipare alla 3 giorni di assemblee, workshop, momenti di condivisione e formazione che si terrà il 10-11-12 maggio a Bologna e a Rimini. L’equipaggio di terra è composto dalle migliaia di persone che sostengono Mediterranea, si mobilitano e costruiscono pratiche di solidarietà, strumento potente per tessere una società migliore. L’equipaggio di mare di Mediterranea è composto da attivist@ che hanno deciso di mettere a disposizione le proprie competenze per affermare un ordine delle cose differente, e hanno iniziato un percorso di formazione per essere in grado di effettuare in modo efficace e responsabile l’attività di Search and Rescue. Per questo riteniamo sia necessario incontrarci durante questi 3 giorni per conoscerci, scambiare esperienze e competenze, riportare il lavoro operativo svolto in questi mesi sulla Mare Jonio e nei tanti territori solidali, per offrire a tutt@ la possibilita di dare un contributo, allargare la composizione degli equipaggi e partecipare alle missioni in mare e all’attivazione di pratiche a terra”.
“Mediterranea – continuano gli attivisti – è una scelta coraggiosa e necessaria di sempre più persone che decidono di non arretrare, di non rimanere indifferenti di fronte alla barbarie, di contrastare l’arroganza del potere, di vincere la paura, di combattere la criminalizzazione della solidarietà, di resistere alle ingiustizie, di disobbedire al razzismo, di scalfire il clima di odio, di rovesciare la retorica securitaria ed escludente che alimenta paura e aumenta disuguaglianze. Mediterranea è una piattaforma della società civile, composta da una molteplicità di soggetti e una pluralità di voci, che con la Mare Jonio, nave battente bandiera italiana, naviga il Mediterraneo centrale, il confine più letale al mondo. Essere nel Mediterraneo centrale significa essere presenti per chi si troverà in pericolo, naufrago e bersaglio della retorica razzista. Essere in quel mare significa denunciare quello che succede in Libia, e agire concretamente per cambiare le cose, per affermare con forza la libertà di movimento per tutt@ e il diritto di fuga dalla Libia, paese in guerra dove grazie ad accordi criminali stipulati dai governi italiani sono state imbottigliate migliaia di persone, catturate dai libici e detenute in quei lager in cui subiscono atroci violenze e agghiaccianti torture. La libertà di movimento è una pratica politica che ogni giorno le donne e gli uomini migranti affermano, resistendo e attraversando i luoghi di confine. Questo ce lo hanno ben dimostrato le 50 persone che abbiamo salvato dal naufragio e dai libici il 18 marzo scorso nel Mediterraneo centrale con la Mare Jonio. L’azione di Mediterranea è una lotta per affermare il diritto alla libertà di tutte e tutti. Intervenire in mare per noi significa salvarsi insieme dalla barbarie, e dare centralità politica a questo intervento significa costruire uno spazio ampio di possibilità. È per questo che l’azione concreta di Mediterranea in mare vive del legame con la terra, con i territori in cui ci si oppone alla politica della paura e si costruisce nuova società. Mediterranea è composta da equipaggi di mare e di terra. Salire a bordo di Mediterranea significa attivarsi insieme per cambiare le cose, in mare e a terra”.
Questo il programma delle iniziative: venerdì 10 maggio, al Tpo (via Casarini 17/5, Bologna) assemblea “Dal mare alla terra: tracciare rotte di solidarietà, attivarsi nei territori”, alle ore 20. Sabato 11 maggio, presso Làbas (vicolo Bolognetti 2, Bologna): ore 9 formazione sul soccorso in mare a cura di Max Avis e Marc Carbonell (SOS Mediterranée). Alle ore 11: “L’operatività della Mare Jonio, ruoli e competenze, la deck coordination”. A seguire divisione in gruppi di lavoro: Guest Coordination; Medical Team; Rescue Team; Equipaggio di terra (Forme e strumenti di attivazione a terra). Dopo il pranzo: alle ore 16 l’incontro: “Utilizzare i saperi per costruire attivazione: il Mediterraneo come luogo di conflitto e azione politica”, con i contributi: – analisi geopolitica della frontiera del Mediterraneo centrale dalle primavere arabe ad oggi (Sandro Mezzadra) – zone SAR e i confini invisibili tra le acque del Mediterraneo (Lucia Gennari, Giulia Crescini) – criminalizzazione della solidarietà prima e dopo lo sbarco (Enrica Rigo, Tatiana Montella – Clinica legale Università Roma III) – Libia (Sara Prestianni, Abrahm Tesfay) – Contro-uso dei sistemi di controllo: mappe e satelliti per la ricerca e il salvataggio dei migranti ( Lorenzo Pezzani – Alarm Phone). A conclusione della giornata, una cena senegalese. Domenica 12 maggio è previsto alle ore 7 il ritrovo e la partenza per Cervia, mentre alle ore 9 si terrà la formazione teorica e l’esercitazione Rescue Team. Per quanto riguarda l’esercitazione in mare specificano gli organizzatori che “entro il 5 maggio le persone interessate a partecipare all’esercitazioni in mare del rescue team di domenica mattina dovranno dare la loro adesione all’indirizzo email mediterraneasavinghumans@gmail.com. Il workshop ha un tetto massimo di 18 partecipanti per garantire l’efficacia dell’esercitazione. Raccoglieremo le adesioni fino ad esaurimento posti. La formazione non prevede costi da parte delle/dei partecipanti, ma bisognerà organizzarsi autonomamente per il pernottamento”.