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“Sabato contesteremo Camusso”

Non si sblocca la vertenza Coopservice e l’Assemblea student@, lavoratori@ e precari@ rilancia, dando appuntamento dopodomani in via Marconi. Cub: “I picchetti continuano finché l’ateneo non ci convoca”. Oggi Dionigi ha incontrato i vertici della cooperativa.

03 Aprile 2014 - 21:06

“Sabato mattina saremo in via Marconi, davanti alla sede della Cgil (complici di Coopservice e responsabili del contratto vergogna), per contestare il segretario Camusso”: è la decisione presa dall’Assemblea student@ lavorator@ precar@, che si è riunita al “36” nel tardo pomeriggio di oggi discutendo come proseguire la mobilitazione a sostegno dei dipendenti della cooperativa costretti a stipendi da fame.

Dopo i blocchi di stamane, i manifestanti “si sono presentati in rettorato per incontrare il rettore”, riferisce l’Assemblea, “al fine di chiedergli un impegno scritto e concreto sulla base delle rivendicazioni dello sciopero, rivendicazioni che hanno raccolto la solidarieta’ di massa della composizione universitaria”.

Tuttavia, “il rettore si è completamente sottratto al confronto, mandando avanti i due prorettori Gatta e Tullini. I picchetti sono quindi proseguiti per tutta la giornata”.

Intanto in giornata Dionigi ha incontrato i vertici della cooperativa, definendo poi “molto positivo” l’esito “perchè improntato a individuare soluzioni che garantiscano continuità occupazionale, contrattuale e retributiva, sia per i lavoratori di Palazzo Paleotti che per tutti coloro che svolgono servizi di portierato in scadenza il prossimo luglio”. Dunque, afferma il rettore, “confido che a breve questa previsione possa concretizzarsi in specifici e chiari accordi contrattuali”.

“Prendiamo atto delle dichiarazioni del rettore – risponde l’Assemblea – Si tratta di un primo, fondamentale risultato: non solo il vaso di Pandora e´stato scoperchiato, ma i responsabili sono costretti a fare una prima retromarcia imposta dalla determinazione di una lotta basata sul rifiuto di mediazioni al ribasso con chi ha sempre utilizzato questi metodi per abbassare il costo del lavoro e cancellare i diritti”.

“Ovviamente non ci basta – si legge nella nota diffusa dopo l’assemblea – finché i lavoratori non avranno concretamente ottenuto quello che rivendicano, la mobilitazione continua, scegliendo in autonomia le proprie forme di iniziativa. Da domani, quindi, entriamo in un tempo di vigilanza sulla concretizzazione di quanto affermato: comincia il blocco delle mansioni, per cui i lavoratori non faranno nulla di piu´di quello che e´previsto dai loro contratti”.

Due sono i punti su cui non c’è intenzione di tornare indietro: “L’abolizione del sistema degli appalti gestiti dalle cooperative e il fatto che qualsiasi decisione che riguarda i lavoratori deve essere presa dai lavoratori, e non da sindacati che non li rappresentano”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Cub. L’Alma Mater condiziona l’apertura di un tavolo alla fine dei blocchi agli ingressi delle facoltà, che durano ormai da quattro giorni. Diktat respinto al mittente dal sindacato, che chiede una convocazione formale, solo in presenza della quale c’è la disponibilità “ad aspettare togliendo i picchetti”. Ma, aggiunge, “i lavoratori non comprendono come mai il rettore chiede lo sblocco dei picchetti e non si impegna a mettere per iscritto ai lavoratori dei semplici e minimi impegni”.

Oltre a Coopservice, sarebbe in vista un incontro tra l’Università e il ministro del lavoro Poletti. Gli “si chieda la cancellazione del contratto nazionale dei servizi fiduciari – reclama il sindacato – il ritorno alla retribuzione precedente”, la garanzia che vengano mantenuti “gli stipendi per tutti gli appalti” e la “garanzia di tutti i posti di lavoro nel cambio di appalto” e il “mantenimento delle ore di lavoro senza tagli”.

Inoltre, in sindacato chiede al rettore che l’Ateneo integri lo stipendio dei lavoratori Coopservice “nel caso la soluzione dei problemi retributivi abbia tempi lunghi” e si faccia “da garante su possibili comportamenti ritorsivi di Coopservice nei confronti dei lavoratori in lotta: nessuna sostituzione di lavoratori, nessun licenziamento”. Infine, Dionigi dovrebbe “verificare la possibilità di bandire questi servizi con gara diretta, visto che negli appalti Consip non esiste il servizio di portineria con assistenza tecnica e non esistono l’assistenza bibliografica e l’assistenza tecnica”.