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Riders Union avverte: ”La Festa non si consegna!”

I ciclofattorini annunciano agitazioni fra Pasqua e il 25 aprile: le festività “sono un nostro diritto e non lo consegneremo mai alle piattaforme”, mentre “continuiamo a non essere riconosciuti come lavoratrici/ori a tutti gli effetti”. E l’1 maggio “le pizze potranno aspettare, la nostra fame di diritti no!”.

18 Aprile 2019 - 17:25

“A Pasqua, a Pasquetta e il 25 aprile le aziende sospendano il servizio o, in alternativa, ci paghino di più”. Così Riders Union Bologna, che in vista delle prossime date rosse sul calendario mette in chiaro: “La Festa non si consegna! Noi riders continuiamo a non essere riconosciuti come lavoratrici e come lavoratori a tutti gli effetti. Le piattaforme ci considerano collaboratori autonomi e le tutele proprie del lavoro subordinato non ci vengono applicate. Il Governo aveva promesso di sanare questa situazione ma nulla è cambiato. Noi continuiamo ad essere retribuiti a cottimo, mentre abbiamo scoperto che la Casaleggio Associati prende soldi da Deliveroo. La nostra lotta per ottenere le garanzie che ci spettano, però, non si ferma e nelle prossime settimane ci faremo sentire con ancora più forza. Intanto ci teniamo a ribadire un punto fermo. Nei prossimi giorni ci saranno alcune date rosse nel calendario: sono festività, sono un nostro diritto e non lo consegneremo mai alle piattaforme che pretendono di essere esentate dalle regole del lavoro di questo Paese”.

Pertanto “chiediamo che a Pasqua, a Pasquetta e il 25 aprile le aziende sospendano il servizio o, in alternativa, ci paghino di più: le maggiorazioni per il lavoro festivo sono infatti una nostra storica rivendicazione e sono previste anche dalla Carta dei diritti che abbiamo sottoscritto a Bologna. Recentemente alcune piattaforme firmatarie hanno riconosciuto 14 euro netti in più per ogni turno svolto in giornate di questo tipo. Chiediamo quindi loro che confermino anche per le prossime feste questo incremento di paga ed esigiamo, inoltre, che tutte le aziende si adeguino a questa nostra rivendicazione. Le multinazionali come Deliveroo – anziché pagare società vicine a partiti di governo per influenzare il processo legislativo a proprio favore – inizino a garantire alle e ai riders ciò che gli spetta! Ribadiamo infine – come abbiamo già fatto con la manifestazione ‘per disconnetterci dallo sfruttamento’ dell’anno scorso – che il 1 maggio è la giornata delle lavoratrici e dei lavoratori. Il nostro riconoscimento come lavoratrici e lavoratori a tutti gli effetti passa dalla riappropriazione piena di una data così importante. Le pizze e gli hamburger potranno aspettare, la nostra fame di diritti no!”.