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Piazza Verdi, le retromarce di Merola

Il sindaco da lupo ad agnellino: “E’ necessario che cali una tensione immotivata, nessuno vuole impedire le assemblee”. Ammorbidita anche l’annunciata ordinanza su eventi e orari dei locali. Domani alle 18 iniziativa con Stefano Benni.

29 Maggio 2013 - 18:59

Dopo la resistenza messa in campo dalla piazza sia giovedì scorso che due sere fa, seguita ieri da una giornata di “tregua”, il Comune di Bologna sembra fare marcia indietro sulla politica da adottare in zona universitaria: sia rispetto all’annunciata ordinanza contenente un giro di vite sugli eventi e gli orari dei locali, sia (almeno a parole) al contesto che si è venuto a creare negli ultimi giorni rispetto alle assemblee in piazza che la Municipale ha tentato di impedire. In base a quanto riferisce la stampa main stream, la determinazione con cui gli studenti hanno respinto le forze dell’ordine ha spinto Questura e Prefettura a fare pressione affinchè il Comune ammorbidisse la propria linea, parlando ad esempio della necessità di esercitare un “uso calibrato” della forza.

A giudicare dalle dichiarazioni rilasciate oggi dal sindaco, sembra che qualcosa in questo senso si sia mosso. Merola, infatti, ha messo da parte i toni sprezzanti dei giorni scorsi sostituendo gli abiti del lupo con quelli dell’agnellino. “E’ necessario che cali una tensione immotivata, non suffragata da nessuna reale intenzione dell’amministrazione, ed e’ necessario che tutti riflettano su queste cose. Mi aspetto che si comprenda che non stiamo parlando di militarizzare niente ne’ di reprimere le manifestazioni politiche, che diventano di competenza di Questura e delle forze dell’ordine solo in casa di mancato preavviso”. E poi: “Quelli che urlano alla repressione dovrebbero interrogarsi sul fatto che nessuno impedisce le manifestazioni e sarebbe molto semplice risolvere il problema lasciando la piazza come la trovano e rispettando le regole del senso civico. Il resto e’ una montature politica”. Dunque “nessuno impedice le manifestazioni politiche”, assicura il sindaco, affermando che è necessario “sgombrare il campo dagli equivoci e dalla confusione”. Le decine di agenti in tenuta antisommossa viste ultimamente in piazza Verdi, dunque, sarebbero un “equivoco”…

Passando all’ordinanza, se in base agli annunci l’entrata in vigore era prevista già da questa settimana, oggi Merola ha spiegato che non scattera’ prima del 15 giugno. Il provvedimento, soprattutto, arrivera’ dopo un lavoro di consultazione con i commercianti della zona e probabilmente non sara’ piu’ un’ordinanza legata a questioni di incolumita’ pubblica (in base all’articolo 54 del Tuel), come era stato annunciato la settimana scorsa. Inoltre, non solo i commercianti verranno interpellati e prima di arrivare al testo ci sara’ un confronto con loro, ma per quelli “virtuosi”‘ sara’ prevista la possibilita’ di prevedere deroghe rispetto all’orario base di chiusura dell’1. Confermato l’accentramento, per un certo periodo, di tutte le attivita’ culturali e ricreative che si vogliono proporre in piazza: per quello che fino a oggi poteva passare anche dal quartiere, sara’ prevista “una supervisione certa da parte del Comune, che dovra’ vagliarle e verificarne la compatibilita’ con il regolamento di uso dele piazze e con il Regolamento acustico”.

Nel frattempo, su quanto successo negli ultimi giorni interviene anche il comitato No People mover: “È scandaloso e ingiustificabile che studenti e lavoratori, tra i quali alcuni attivisti di questo comitato, siano stati sottoposti al pestaggio da parte delle forze dell’ordine solo per la propria determinazione a non voler rinunciare a discutere pubblicamente fra loro”.

Resta una sorta di mistero, invece, come mai le forze dell’ordine abbiamo fatto di tutto per impedire le assemblee dei collettivi, ufficialmente a causa dell’utilizzo dell’amplificazione, mentre per altri soggetti la strada sembra assolutamente libera. Ieri, ad esempio, davanti ad un bar che dà proprio su piazza Verdi si e’ svolta una delle iniziative con i frati francescani promosse nell’ambito del ciclo “Ascolta la tua sete”, organizzato da Missione giovani e dalla Pastorale giovanile diocesana, all’insegna degli slogan “in aperitivo veritas” e “chi si accontenta non gode”. Si trattava del secondo evento del programma, che proseguira’ ogni martedi’ fino al 25 giugno. L’iniziativa era decisamente amplificata: intorno alle 21 le parole diffuse dall’impianto si sentivano fin da largo Trombetti.

Da segnalare, poi, che arrivera’ entro domani nelle mani dei pm il rapporto della Digos sulle due serate di tafferugli tra via Zamboni e piazza Verdi. Nella relazione che arrivera’ in Procura, la Digos ipotizzera’ una serie di reati per quanto accaduto e fara’ un primo elenco delle persone identificate.

Nel frattempo, proseguono le iniziative promosse in piazza Verdi dai collettivi: domani sarà la volta di Stefano Benni, invitato dal Cua alle 18. “Siamo stati in piazza dal primo momento per difendere insieme a tanti e tante il diritto ad una piazza Verdi libera. Ma vogliamo fare in modo che piazza Verdi possa essere teatro di momenti che facciano emergere il perchè per noi questa piazza è così importante. Abbiamo deciso allora di invitare Stefano Benni, scrittore bolognese che non ha bisogno di presentazioni, a tenere per noi un reading proprio in piazza Verdi, per rendere evidente che per noi la zona universitaria è luogo di cultura, non certo di comportamenti ichilistici e di marketing politico (spesso a fini elettorali)”. Il titolo dell’iniziativa e’ “paroleperpiazzaVerdi”, annunciato come un microfono aperto di reading con Benni “e un programma in continuo allargamento”. In caso di pioggia, informa il Cua, l’iniziativa si terra’ in via Zamboni 38.

Làbas, invece, promuove un pranzo sociale per martedì 4 giugno. “Quello che è accaduto in piazza Verdi in questi giorni rappresenta per noi un problema politico, non una questione di ordine pubblico. Vogliamo rompere il silenzio del mondo della politica, pretendiamo che non si riduca la discussione al solo piano di scontro fisico con le forze dell’ordine”, scrive il collettivo pubblicizzando l’appuntamento. “Sempre e comunque pronti a mettere i nostri corpi e le nostre menti a difesa di quegli spazi comuni che possono solo arricchire tutt*”.