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“Per Zaki è mancata la pressione internazionale sul Governo egiziano”

Parla un amico del ricercatore arrestato quasi due anni fa in Egitto, partecipando al presidio che si è svolto nella serata di oggi ai Giardini Margherita. Domani nuova udienza: non è escluso che in giornata possa essere comunicata una sentenza.

06 Dicembre 2021 - 20:10

Nella vicenda di Patrick Zaki “non c’è stata abbastanza pressione internazionale sul Governo egiziano: è necessario che aumenti. Il Parlamento italiano ha deciso di dare la cittadinanza italiana a Patrick, ma il Governo non ha dato esecutività alla legge”. A dirlo Mohammed Hazem Abbas, amico dello studente egiziano dell’Alma Mater che si trova in carcere a Il Cairo da 22 mesi. Abbas ha partecipato nella serata di oggi al presidio organizzato ai Giardini Margherita da Amnesty International, alla vigilia della nuova udienza fissata per domani. “Abbiamo ancora un po’ di speranza- dice Abbas- siamo qui tutti insieme oggi per provare a mettere pressione sul Governo, anche se non siamo molto fiduciosi del fatto che cambi qualcosa”. Abbas sottolinea di essere preoccupato per le condizioni di Zaki, che è stato trasferito nella prigione di Mansura, dove domani si celebrerà il processo e dove “era già stato maltrattato in passato”, ricorda l’amico dello studente. Patrick, racconta ancora Abbas, in cella “dorme per terra, ha problemi alla schiena e alle ginocchia, per non parlare del suo stato mentale che si sta deteriorando. Speriamo che finisca presto questo incubo”. Per quanto riguarda l’udienza in programma, non si esclude che una sentenza possa essere comunicata nella stessa giornata di domani.