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Patrick Zaki: “Spero di fare gli esami di giugno nella mia amatissima Bologna”

Intanto segue con attenzione le notizie dall’Iran, che “si ritrova in una situazione di vera rivoluzione, tutti stanno pensando e pianificando come farla a beneficio delle giovani generazioni. In Egitto invece siamo di fronte a una disfatta”.

16 Gennaio 2023 - 15:07

Patrick Zaki fu arrestato per reati di opinione a febbraio 2020, appena atterrato all’aeroporto del Cairo, e detenuto in carcere per 22 mesi, uscendone solo a dicembre 2021. È iscritto al master Gemma dell’Università di Bologna, ma la Stato egiziano non gli permette ancora di tornare sotto le Due Torri, mentre il suo processo si trascina di rinvio in rinvio. La prossima udienza è prevista per il 28 febbraio.

Patrick però non si perde d’animo. Intervenendo  su Rai Radio 1 da Manoura, sua città natale, afferma di sperare “di poter fare nella mia amatissima Bologna gli esami di metà giugno” con cui si conclude il master. Al momento però “sulla mia situazione non c’è molto da dire: ancora non mi è stato dato il permesso di tornare in Italia e sto aspettando con ansia che cosa succederà. Sono libero e felice di esserlo anche se non è una libertà al 100% perché non posso fare tutto quello che voglio, ma già essere fuori dalla prigione è molto, molto bello”.

Intanto segue con attenzione le notizie dall’Iran: sapere che “che alcuni colleghi dell’Università di Bologna stanno lottando” per la libertà “mi fa sentire ancora più vicino a questa situazione”,  ben diversa da quella dell’Egitto: quella “iraniana è decisamente grave. Stiamo cercando di seguirne le notizie giornalmente, le cose che accadono là sono davvero terribili”, ma “siamo sicuri che gli iraniani non torneranno indietro. La situazione è cambiata ormai, non è più come prima ed è solo una questione di tempo farla cambiare completamente. La differenza fra Iran ed Egitto è che l’Iran si ritrova in una situazione di vera rivoluzione, tutti stanno pensando e pianificando come farla a beneficio delle giovani generazioni; in Egitto invece siamo di fronte a una disfatta”.