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Passante, “per il sindaco i cantieri vengono prima delle garanzie sulla salute?”

La Rete delle lotte ambientali replica alle dichiarazioni di Lepore: “Prima di procedere con qualunque intervento serve un’indagine epidemiologica che dica con chiarezza quale è stato l’effetto di questa infrastruttura sulla salute pubblica negli anni passati, in termini di malattie connesse all’inquinamento, ricoveri, morti premature”. Intanto, lo smog non molla la presa: misure emergenziali prorogate.

20 Dicembre 2021 - 15:32

“In un’intervista recente, a proposito delle posizioni critiche sul progetto del Passante espresse nella manifestazione organizzata dalla Rete delle lotte ambientali bolognesi, il sindaco ha dichiarato: ‘Le critiche le abbiamo già ascoltate, dando attenzione a chi vuole difendere ambiente e salute dei cittadini’. Non ci risulta. Chi come noi vuole difendere la salute delle cittadine e dei cittadini bolognesi chiede che prima di procedere a qualunque intervento sul Passante si effettui un’indagine epidemiologica che dica con chiarezza quale è stato l’effetto di questa infrastruttura sulla salute pubblica negli anni passati, in termini di malattie connesse all’inquinamento, ricoveri, morti premature. Un’amministrazione saggia sentirebbe con urgenza il dovere di conoscere l’impatto attuale del Passante sulla salute pubblica prima di prendere decisioni. Eppure questa indagine non è mai stata effettuata”. Così la Rete delle lotte ambientali in un comunicato.

Quando l’indagine la chiesero i Comitati contrari al Passante cinque anni fa, “la risposta del Comune- continua la Rete- fu che non si poteva fare perché avrebbe richiesto troppo tempo e si rischiava di ritardare l’apertura dei cantieri. Il sindaco Lepore intende fare sua questa visione amministrativa per cui i cantieri sono più importanti e urgenti della salute pubblica? Chi come noi vuole difendere ambiente e salute delle cittadine e dei cittadini bolognesi vede chiaramente l’assurdità di un’opera che aumenta il traffico sul Passante, e di conseguenza le emissioni inquinanti e climalteranti, salvo poi affannarsi a mitigare o compensare il danno. Le mitigazioni si possono e si devono fare senza allargare di un millimetro la sede stradale. Subordinare un atto dovuto all’allargamento è un vero e proprio ricatto a cui nessuno dovrebbe cedere”.

Nel frattempo, proprio parlando di inquinamento, non si allenta la morsa dello smog in Emilia-Romagna e le misure emergenziale scattate negli ultimi giorni proseguiranno fino a mercoledì. Ad annunciare l’ordinanza sono i Comuni di Bologna, Imola e quelli più vicini al capoluogo emiliano (Argelato, Calderara, Casalecchio, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo, Ozzano , San Lazzaro e Zola Predosa), Modena e Rimini. Nel nuobo bollettino di Arpae, però, tutte le città della regione sono rosse e quindi le misure d’emergenza previste dal Piano regionale dell’aria scattano per tutte.

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