Acabnews Bologna

Obbligo di firma per due rider che manifestarono durante la seconda ondata

Union: “Misura grave, vessatoria e insensata, attacco scomposto a chi chiede salario, reddito, tutele per chi è escluso da sussidi, protezioni sociali e prospettive di vita degna”.

07 Dicembre 2021 - 20:43

“Il 7 novembre scorso, nel pieno della seconda ondata pandemica, scendevamo in strada come lavoratori/trici invisibili insieme a tantə altrə esclusə e precariə di questa città. Lo facevamo per rivendicare reddito, welfare, salute, diritti per tutte e tutti. Attraversando le strade della città, dove tutti i giorni e con scarse tutele siamo al servizio di una piattaforma che ruba i frutti del nostro lavoro. A oltre un anno da quei fatti, arriva la vergognosa vendetta delle autorità che oggi hanno comminato (inflitto, ndr) la misura cautelare dell’obbligo di firma per Tommaso e M”. A darne notizia in rete è Riders Union.

Prosegue il post sui social network: “Una misura grave, vessatoria e insensata che denunciamo con forza, esprimendo piena solidarietà a chi è stato colpito. Respingiamo questa grave limitazione per quella che è: un attacco scomposto a chi, rider o no, legittimamente chiedeva e chiede ancora salario, reddito, tutele per chi è escluso da sussidi, protezioni sociali e prospettive di vita degna; a chi chiede giustamente che siano i pochi che hanno molto, i ricchi, i profitti e le rendite a pagare i costi della crisi economica e sociale che oggi più che mai colpisce i molti, donne, giovani, precari-e come noi.
Sappiamo bene che ogni volta che abbiamo conquistato qualcosa è proprio perché siamo scesə in piazza e nelle strade per ribellarci a politiche inique e condizioni ingiuste. Oggi come ieri, la piazza deve rimanere uno spazio di libertà e di democrazia. Per questo siamo a fianco a chi le attraversa per fare sentire forte la propria voce, per questo continueremo a lottare, senza paura”.