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Viminale annuncia ricorso contro iscrizioni anagrafiche migranti e chiama in causa Avvocatura dello Stato su legittimità magistrati “sensibili al tema” | Cobas: “Ricerca Istituto Ortopedico Rizzoli diventa a supporto privati” | Sgb: “Utili Tper abbiano ricaduta sui lavoratori”.

06 Giugno 2019 - 19:32

Il ministero dell’Interno intende ricorrere contro le sentenze dei Tribunali di Bologna e Firenze sull’iscrizione all’anagrafe di alcuni cittadini migranti, nonché rivolgersi all’avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi da affrontare i casi, per aver assunto “posizioni in contrasto con le politiche del Governo in materia di sicurezza, accoglienza e difesa dei confini”. Questo è quanto si è appreso ieri da fonti del dicastero, confermate poi dallo stesso ministro Salvini. A essere contestati sono “i rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri come ‘Diritto, immigrazione e cittadinanza’ o con avvocati dell’Asgi (Associazione studi giuridici per l’immigrazione)”. Riassumendo, un pezzo del potere esecutivo mette in dubbio la legittimità di chi esercita il potere giudiziario a ritenere che le e i migranti possano esercitare diritti come qualsiasi altra persona. Suona un campanello d’allarme.

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“La ricerca dell’Istituto Ortopedico Rizzoli diventa a supporto dei privati”. Lo scrivono i Cobas, allegando il regolamento, approvato lo scorso 27 maggio, del Dipartimento “Research Innovation & Technology” dove si legge che “l’attività dei lavoratori di ricerca” è “caratterizzata dalle relazioni con il mondo industriale”, al fine di “favorire la ricaduta industriale dei risultati della ricerca svolta, siano essi brevetti, prove e test, metodiche e procesi innovativi”. Servizi, quindi, “a supporto del mondo industriale”.

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“Fermare la gara per rilanciare il trasporto pubblico locale”. Lo chiede Sgb dopo un incontro avuto con l’amministrazione comunale, nel quale “abbiamo ribadito la netta contrarietà alla gara perchè complementare alla privatizzazione del servizio che, come le esperienze degli ultimi anni dimostrano, ha come unico effetto quello di peggiorare il servizio ed abbattere i diritti dei lavoratori. In quest’ottica abbiamo preso atto dell’impegno assunto dall’amministrazione comunale di prorogare il servizio del Tpl a Tper per un periodo di 54 mesi che, se da un lato rimanda la soluzione del problema, rappresenta un parziale riconoscimento della mobilitazione messa in atto a difesa del servizio pubblico. Allo stesso tempo ci preoccupa la sorte del servizio sosta che, sempre l’amministrazione, si era impegnata a riallacciare al Tpl in un’unica gara per i due servizi. L’impegno a valutare una proroga anche di quest’ultimo non risolve il problema perché tale proroga (per cui l’amministrazione sta svolgendo le necessarie indagini) non potrebbe in ogni caso colmare la distanza tra le scadenze dei due servizi, paventando, quindi, una nuova gara che metterebbe nuovamente a rischio contratti e professionalità”. Intanto “è di questi giorni la notizia che Tper ha chiuso il bilancio del 2018 con un utile di 8,2 milioni di euro. Sgb ritiene che la scelta di ripartire gli utili fra gli azionisti sia sbagliata, rivendica, al contrario, che tali utili debbano avere una ricaduta su chi materialmente li ha prodotti: i lavoratori, migliorandone le condizioni lavorative e gli utenti, che oggi pagano tariffe tra le più alte, con investimenti tali da efficientare il servizio”.