Fiera, dieci giorni per trovare un’intesa: “Ultima apertura di credito da parte dei lavoratori” | Urina per strada, riceve una maxi multa: 3.333 euro | Grande distribuzione, grande sequestro: otto quintali di cibo in cattivo stato di conservazione e sigili ad un supermercato.
Per il momento, niente sciopero. I sindacati e la direzione della Fiera, in un incontro svolto ieri, hanno concordato un percorso di confronto che entro dieci giorni dovrebbe portare, se si troverà una convergenza, alla firma di un accordo complessivo che terrà insieme incentivi all’esodo e riorganizzazione complessiva del personale di manifestazione. L’assemblea dei lavoratori, che si è riunita dopo il faccia a faccia con i manager, “ha deciso che dieci giorni si possano concedere” per capire se la Fiera vuole davvero arrivare ad un accordo, spiega l’Usb. Tra una decina di giorni, in ogni caso, l’assemblea dei lavoratori sarà riconvocata per valutare gli esiti della trattativa, che prevede quattro-cinque incontri entro il 10 aprile (l’11 è previsto il Cda di BolognaFiere), e decidere se e come mettere in calendario eventuali azioni di protesta. Intanto, Fiera e sindacati hanno concordato un percorso di confronto che tiene dentro tutte le questioni: incentivi all’esodo, formazione professionale per part-time e full time, monte ore annuo per il personale di manifestazione, definizione di un organico minimo per la gestione delle manifestazioni, messa a punto di un meccanismo di turn over per coprire il fabbisogno, programmazione dell’utilizzo dei tempi determinati. “E’ l’ultima apartura di credito da parte dei lavoratori”, avvisa l’Usb.
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Ben 3.333 euro: è la multa ricevuta da uno studente universitario sorpreso a urinare in strada, ieri notte, in centro storico. Il ragazzo, nato nel 2000 in Messico, è stato sorpreso dai Carabinieri in vicolo de’ Facchini.
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La grande distribuzione e il grande sequestro. Cioè otto quintali di alimenti in cattivo stato di conservazione, per un valore di un milione di euro, con chiusura della struttura e denuncia a carico dei due titolari. Così si è conclusa un’ispezione condotta da Carabinieri e Ausl in un supermercato di via Terracini. Gli indagati sono accusati di aver messo in vendita cibi etichettati come di origine italiana, ma in realtà prodotti all’estero, di aver commercializzato alimenti in cattivo stato di conservazione e in evidente stato di alterazione, di gestire una struttura priva degli strumenti per la prevenzione degli incendi. I locali sono stati sigillati perchè “igienicamente carenti”.