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Nei reparti psichiatrici raddoppiano i pazienti legati

Dai 40 casi del 2013 ai 100 del 2016 e 2017. Intanto, il carcere minorile del Pratello si blinda ancora di più. Riceviamo e pubblichiamo: sei persone espulse dall’hub. Disponibili gli audio di “Una decorosa repressione”.

22 Maggio 2018 - 16:30

Invece che diminuire, a Bologna i casi di contenimento nei reparti del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di (Spdc) aumentano e non di poco: negli ultimi anni gli episodi di pazienti legati sono piu’ che raddoppiati, visto che dai 40 nel 2013 si è passati ai 100 sia del 2016 e che del 2017. Eppure, nel 2013 l’Ausl sperava di arrivare in poco tempo alla contenzione zero, cioè al non avere alcun paziente fisicamente legato o trattenuto con lacci, cinghie o altri mezzi meccanici. E il dato bolognese va anche in controtendenza anche rispetto a quello regionale: nel 2011 in Emilia-Romagna si sono registrati mille casi di contenzione, sei anni dopo sono scesi a 350.

Un rafforzamento delle misure di sicurezza, intanto, è in arrivo al carcere minorile del Pratello. Succede dopo l’evasione di un detenuto, che è scappato superando il muro di cinta. i vertici della Giustizia minorile hanno annunciato “adeguate risorse per la messa in sicurezza del perimetro-area verde e campi sportivi”, più un ammodernamento dell’impianto di videosorveglianza. Sarebbe anche allo studio l’attivazione di sistemi elettronici anti-scavalcamento e anti-intrusione.

Riceviamo e pubblichiamo, inoltre, un aggiornamento (a firma Sempre più nemici delle frontiere) sulla situazione all’Hub di via Mattei: giovedì alle 10 nella struttura “arriva una volante dalla questura a notificare l’espulsione dall’Hub a sette persone, due delle quali non erano presenti al momento dell’incursione, una per via di una vecchia denuncia, le altre 6 in seguito al rifiuto di un trasferimento. Da lunedì alla mattina dell’esplusione a coloro i quali sono stati espulsi non è stato corrisposto il pocket money che spesso viene erogato con ritardi arbitrari giustificati altrettanto arbitrariamente. Potremmo credere che sia un caso che dopo gli ultimi due mesi, in cui chi vive in quel posto infame ha fatto sentire la propria voce al di fuori, proprio ora si decidano trasferimenti e si espellano persone per storie ben precedenti all’ingresso nella struttura. Potremmo credere che sia un’altra sfortunata coincidenza che a notificare queste espulsioni per la prima volta a memoria di chi ci vive, arrivino le guardie in divisa, proprio dopo che la minaccia della polizia si era fatta sempre più incombente ad ogni minimo conflitto tra operatori e ‘ospiti’. Potremmo credere che quando parliamo di Hub non intendiamo un’istituzione totale in cui si dispone della vita delle persone usando la paura e il ricatto per assoggettare qualsiasi istanza di libertà. Potremmo, se gli stessi ragazzi che abbiamo incontrato in questi mesi nel testo diffuso sabato in occasione della marcia nel quartiere non ci avessero parlato di ‘esclavage pacifique’, ovvero un uso arbitrario e fumoso delle regole per intimidire dividere ed annichilire trasformando la vita in un attesa senza senso,in cui si è obbligati ad elemosinare le cose fondamentali, in cui la dignità è ostaggio del capriccio degli operatori e degli ordini dei loro burattinai. Non è difficile pensare che espulsioni e tentativi di trasferimento vengano usati per minare sia il coraggio di chi finora si è esposto che i legami di solidarietà tra gli ‘ospiti’ e come monito per chi finora non si è ancora unito alla protesta. Il potere mette sempre in campo una dismisura e l’apparato sbirresco-cooperativo usa ogni mezzo per applicarlo in maniera capillare e quotidiana. Chi è confinato in questa prigione di regole e relazioni umilianti e autoritarie ha solo il proprio coraggio per non finirne schiacciato. Ed è un coraggio enorme. Accanto a questo ci mettiamo la nostra solidarietà, la nostra complicità e anche la nostra rabbia”.

Infine, gli organizzatori della tre giorni “Una decorosa repressione”, che si è tenuta tra il 23 e il 25 febbraio con con numerose discussioni e incontri su corpi, decoro e repressione, segnalano la possibilità di accedere (dal blog unadecorosarepressione.noblogs.org) alle registrazioni delle iniziative svolte: “Con la più indecorosa tempistica possibile rendiamo finalmente disponibili le registrazioni (indicizzate!) di (quasi) tutti gli incontri della tre giorni. Potete trovarle nella sezione ‘Audio incontri’ del menu. Per i due incontri sui Free Party e sui Dispositivi di governo, di cui purtroppo non abbiamo gli audio, ci prenderemo altro tempo per trovare una forma adeguata di restituzione”.