Acabnews Bologna

L’amianto è illegale da 32 anni ma ci si ammala ancora, eccome

Ogni anno in Emilia-Romagna si registrano circa 150 casi di mesotelioma pleurico, la malattia collegata a questo minerale, usato per decenni in edilizia, in cantieristica, nella lavorazione di plastica e cartone, per le tute dei pompieri, nei forni per il pane, persino per filtrare il vino.

27 Febbraio 2024 - 12:21

Era il 1992 quando furono vietati produzione, lavorazione e vendita dell’amianto, benché si sapesse da decenni che è cancerogeno. Prima di allora questo minerale era usato dappertutto: in edilizia, in cantieristica, nella lavorazione di plastica e cartone, per le tute ignifughe dei pompieri, nei forni per il pane, persino per filtrare il vino.

A distanza di 32 anni dalla messa al bando continua a essere un grosso problema. In questi giorni Afeva Emilia-Romagna, l‘associazione regionale dei familiari delle vittime, ha diffuso i dati sule diagnosi di mesotolioma, il cancro collegato all’esposizione all’amianto e che colpisce le membrane di diversi organi. Dal 1996 al 2023 si contano 3513 casi. Nel 2022 se ne erano registrati 156, nel 2023 per il momento il conteggio è a 133, ma “occorre aspettare i prossimi rapporti per avere un consolidamento del dato”, sottolinea l’associazione. Secondo Afeva, “bisognerà aspettare qualche anno per capire se l’andamento dei casi, che dal 2011 è oscillante con valori attorno ai 150 casi anno, potrà diventare un trend in diminuzione. Al momento ci pare che la situazione sia ancora critica, assestata su valori molto alti. La decrescita dei casi che stiamo aspettando si fa attendere e potrebbe essere molto lenta”.