In arrivo un drone sperimentale da un milione di euro in grado di sorvegliare da centro metri di altitudine tutto il territorio cittadino, il Comune lo userà per grandi eventi, emergenze ma anche per prevenire occupazioni.
Abbiamo passato più di mezzo secolo a immaginare, tra letteratura, fumetti e cinema, società distopiche dove ogni cittadino è sorvegliato in ogni suo movimento. Beh questo futoro sta arrivando, è questione di settimane. E sta arrivando, prima che da ogni altra parte, proprio a Bologna: lo si è appreso ieri in una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore alla sicurezza Alberto Aitini, un dirigente dell’Ente nazionale aviazione civile (Enac) e il ‘general manager’ di Eagle sky light di Casalecchio, l’azienda che vende un drone hi-tech prodotto in Israele, già apparso nei cieli cittadini in occasione della visita del papa e di una partita al Dall’Ara.
Palazzo d’Accursio ha infatti aderito alla proposta di una sperimentazione gratuita di sei mesi, prevista nel corso del 2019, le cui modalità saranno definite in sede di Tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui siedono sindaco, prefetto e vertici delle forze di polizia, con l’autorizzazione dell’Enac.
Il drone, che costa un milione (1.000.000) di euro, può volare fino a 100 metri d’altezza ed è alimentato da un cavo attaccato a una piattaforma installabile, a terra, su un pick-up. Può stare in volo fino a 14 ore, non teme il meteo avverso e può inquadrare un territorio ampio fino a 14 km di giorno (poco meno della lunghezza della via Emilia da un confine all’altro della città) e fino a 6km di notte, essendo munito di termocamera. Le immagini, stando a quanto riferisce l’azienda, sarebbero trasmesse in forma criptata solo alle forze di polizia.
Bologna è la prima città interessata da questa sperimentazione. Secondo Aitini “si tratta di un progetto molto importante per la sicurezza dei cittadini”, e verrà impiegato per “gestione delle emergenze, sorveglianza sui grandi eventi, vigilanza contro reati ambientali e abusi edilizi, sui cantieri abbandonati a rischio di occupazione, per controllare e preservare i monumenti” e tornerà utile tanto in attività di prevenzione e controllo quanto per le indagini giudiziarie. Passati i sei mesi, spetterà al Comune, se sarà soddisfatto, deliberare lo stanziamento economico e mettere a bando il noleggio del drone.
Quando si parla di sorveglianza e polizia, peraltro, l’amministrazione Pd continua a mostrarsi in grande sintonia con la Lega di governo: proprio mentre prende le mosse il progetto super-drone, il carroccio si premura di far sapere che cascano a fagiolo su Bologna e provincia ” 500.000 euro, su un progetto di videosorveglianza del valore complessivo di 1.100.000 euro”, nella graduatoria per l’accesso ai finanziamenti del decreto sicurezza pubblicata pochi giorni fa dagli uffici del ministro degli Interni, Matteo Salvini. Giusto due settimane fa, inoltre, lo stesso titolare del Viminale aveva annunciato l’invio di 21 nuovi poliziotti per questura e commissariati della città metropolitana, a cui si aggiungeranno presto nuovi militari dell’Arma dei Carabinieri. Del resto, tanto il Pd quanto la giunta avevano iniziato a chiedere rinforzi per la polizia già dalle prime settimane di insediamento del governo Conte. C’è però chi ritiene che gli agenti in arrivo siano troppo pochi, che “l’esecutivo bluffa”, che serva ancora più polizia. No, non è Fratelli d’Italia, è la Cgil, tramite il segretario locale della sua federazione di categoria, il Silp.