Ieri a Bologna partecipata assemblea dell’Insorgiamo tour. “Invitiamo tutte le mobilitazioni presenti in questo momento nel Paese ad unirsi sulla data del 26 marzo”, è la proposta avanzata dal Collettivo di fabbrica: “Non una manifestazione contro Draghi per preparare il meno peggio di Draghi, ma un mondo nuovo in cammino”.
Diverse centinaia di persone, dentro e fuori la Palestra popolare Gino Milli, hanno partecipato ieri all’assemblea dell’Insorgiamo tour che ha portato a Bologna l’esperienza delle/i lavoratrici/ori in lotta della Gkn di Firenze. “E’ un tour di ascolto di tutte le persone che ci hanno portato solidarietà e dei temi di convergenza che si sono sviluppati attorno a questa lotta”, ha spiegato al nostro giornale Dario del Collettivo di fabbrica: “E’ un tour di racconto, perchè evidentemente crediamo sia utile socializzare l’esperienza di sei-sette mesi di assemblea permanente. Ed è un tour di rilancio della lotta. Innanzitutto perchè Gkn non è salva, noi abbiamo ottenuto un accordo sindacale avanzato in un contesto politico arretrato, dove l’assenza di una politica industriale, il crollo dell’automotive e il disimpegno di Stellantis hanno fatto sì che oggi la fabbrica comunque non produca più semiassi, passeremo da un lungo ammortizzatore sociale per arrivare a reindustrializzare l’azienda e diciamocela tutta: tante vertenze sono cadute proprio nel momento in cui ci troviamo noi per logoramento o per manovre altrui. E poi è un tour di rilancio della mobilitazione, perchè abbiamo detto fin dall’inizio che le lettere di licenziamento arrivate in Gkn erano il risultato di un sistema e quel sistema è ancora lì. La mancanza di leggi, gli arretramenti delle condizioni di lavoro, la precarietà in questo Paese continuano e addirittura aumentano. Ieri per esempio siamo stati alla Caterpillar di Jesi dove le lettere di licenziamento arriveranno il 24 febbraio e sono nella stessa nostra identica situazione. Quindi non smobilitiamo, andiamo avanti e organizziamo per fine marzo una data di mobilitazione ma anche di convergenza, cioè invitiamo tutte le mobilitazioni presenti in questo momento nel Paese – delle reti ambientaliste, degli studenti, dei precari – ad unirsi su questa data”.
Negli ultimi sei-sette di lotta “abbiamo anche incontrato quella che abbiamo definito la classe dirigente del Paese, quella reale, l’abbiamo ascoltata e non pensiamo di poter insegnare nulla a nessuno. Per esempio non siamo noi a dire, perchè non ne abbiamo la capacità, quale sarà la piattaforma dell’8 marzo e della lotta transfemminista, ma sappiamo che noi ci saremo: in ascolto, in fondo al corteo, com’è giusto che sia. Non siamo noi a dover spiegare a compagne e compagni che hanno speso la loro vita a fare lotte ambientaliste radicali e classiste quale dovrebbe essere la piattaforma e se l’idrogeno verde è green washing o no, ma abbiamo aperto delle discussioni con loro. Non siamo noi a dover spiegare al movimento studentesco in questi giorni quale può essere la piattaforma contro le classi pollaio, contro l’autoritarismo dei presidi e per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Noi vogliamo che la piattaforma del 26 sia una piattaforma di convergenza reale”, ha affermato Dario introducendo l’assemblea, che ha visto l’intervento di numerose realtà sociali, politiche e sindacali. “Potreste chiederci anche: è una manifestazione contro il Governo? Sì e no, ma non nel senso che noi non siamo contro il Governo, bensì- ha detto ancora Dario- nel senso che rifiutiamo perfino nell’estetica e nella retorica di farci ormai polarizzare all’interno di questo scenario politico. Contro questo o contro il prossimo o contro quello passato, non importa. Non è la manifestazione contro Berlusconi per preparare il meno peggio di Berlusconi o contro Draghi per preparare il meno peggio di Draghi, è un mondo nuovo in cammino: noi lo concepiamo così”. Perchè dal cuore della lotta delle/i lavoratrici/ori Gkn “non vediamo più confini, vorremmo soltanto capire dov’e l’orizzonte e muoverci in quella direzione”