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La legge criminalizza chi dissente? “Stop al panico!”

Un libro, “pensato per chi prendere parte a manifestazioni di piazza e movimenti dal basso”, spiega come districarsi tra le trame di forze di polizia e tribunali. C’è anche una guida sui rischi delle tecnologie digitali.

14 Aprile 2018 - 12:22

“Congeniale al potere è l’ignoranza delle norme che ci colpiscono: conoscerle e approfondirle ci aiuta a essere più liberi”. E’ in questo passaggio della recente presentazione, curata dalle associazioni Mutuo soccorso per il diritto d’espressione e Bianca Guidetti Serra a “Una montagna di libri”, lo scorso 24 marzo a Vag61, che si riassume la necessità del lavoro che a portato alla pubblicazione di “Stop al panico!”, la seconda edizione “riveduta, corretta e ampliata” del libro “Difesa legale” del 2013. Non è ovviamente un caso che il titolo sia lo stesso del leggendario ‘pezzo’ della  “Isola posse all star”, pietra miliare della scena hip hop italiana, pubblicato nel 1991 mentre il sindaco Imbeni dichiarava guerra a case occupate e centri sociali e fischiavano i proiettili dalla banda della Uno bianca.

“Una ricognizione ragionata nelle trame del processo penale, pensata per chi prende parte a manifestazioni di piazza e movimenti dal basso”, come recita la quarta di copertina, per non lasciare disarmato chi si trova ad avere a che fare con gli ingranaggi di forze di polizia e tribunali, “istituzioni selettive e discrezionali poste da un ordinamento a garanzia di sé stesso, per natura inclini a essere piegate a fare del dissenso un crimine”.

Nelle 168 pagine del libro, che come la prima edizione mantiene un formato tascabile, c’è molto: parte dalle misure di prevenzione, ossia i fogli di via e tutti gli altri restringimenti della libertà personale che le questure possono disporre in base a supposizioni di pericolosità sociale, anche in assenza di reati accertati; analizza poi tutto l’iter del procedimento penale e quel che comporta: le indagini preliminari, l’identificazione biometrica, le perquisizioni, i sequestri, il prelievo del dna, gli interrogatori, le misure cautelari, i riti speciali, i decreti di condanna, fino all’esecuzione della pena.

Infine, una sezione tutta nuova, realizzata in collaborazione con Hackmeeting, su rischi e tutele connessi alle tecnologie digitali, per provare a orientarsi tra software affidabili o pericolosi, non cedere a falsi sensi di sicurezza, proteggere quanto possibile i propri dati e le proprie comunicazioni, ricordando sempre che “lo smartphone è una spia tascabile”.

Quella con gli ‘hacktivisti’ non è l’unica collaborazione di cui si è avvalso il progetto: gli autori segnalano l’apporto di Movimento No Tav e della rete di Supporto Legale, che firmano anche le due prefazioni, mentre per la copertina il retro si devono nientemeno che a Blu e Zerocalcare. La distribuzione online, sia in spedizione sia nei formati ebook, è affidata al portale indipendente OpenDdb, e il prezzo è minimo, cinque euro: “Quello che ci interessa – spiegano i curatori – è che il libro si diffonda e ci sia sempre meno bisogno di reti di solidarietà che aiutino a pagare le spese legali, perché avremo imparato tutti a cascare nelle trappole meno possibile”.