Cinque nuovi decessi per coronavirus nel territorio metropolitano, mentre altre decine di denunce vengono inflitte a chi viene fermato per strada senza giustificato motivo. Fridays for future promuove il “digital strike”.
Sono 155 i contagiati da Covid-19 a Bologna e provincia (33 in più di ieri), di cui 47 nell’imolese (+5), e si registrano putroppo cinque nuovi decessi. Sant’Orsola e Ospedale Maggiore hanno allestito tende esterne per lo smistamento dei pazienti (triage), il primo sta anche riattivando un padiglione dedicato, mentre il Bellaria è già stato definito “ospedale Covid”
Complessivamente in in Emilia-Romagna sono 2.263 i casi di positività (+316), a fronte di 8.787 campioni refertati. In isolamento a casa ci sono 903 persone, 128 i ricoverati in terapia intensiva (+16), 51 le guarigionicliniche (+8), tra cui 2 persone dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negativa in due test consecutivi. Passano purtroppo a 201 i decessi (+55). Nelle altre province, i casi sono 710 a Piacenza (+31), 518 a Parma (+88), a Rimini 363 (+51), a Modena 251 (+61), a Reggio Emilia 138 (+15), a Ravenna 55 (+14), a Forlì-Cesena 49 (+16), a Ferrara 24 (+7).
Polizia e Carabinieri hanno intanto riferito di circa 60-70 denunce inflitte tra ieri e oggi nel territorio metropolitano a persone sorprese per strada senza valida giustificazione, tra le quali giovani e anziani fermati a piedi.
“#iorestoacasa per molte donne non è un invito rassicurante”. Lo scrive la Casa delle donne per non subire violenza attivando una help line al numero 051333173 per chi avesse bisogno d’aiuto”, un messaggio rilancato subito da molte realtà femministe tra cui Non una di meno Bologna e Mujeres Libres.
“A un anno esatto dal primo Global Strike for Future, purtroppo, non sarà possibile difendere il nostro futuro nelle piazze. Questo non significa smettere o arrendersi. Anzi! Alla crisi sanitaria noi rispondiamo essendo ancora più attivi sui social e gridando ancora più forte!”. Lo scrive Fridays for future Bologna che oggi ha attuato un “digital strike” con modalità simili a quelle attuate per lo sciopero femminista e transfemminista di lunedì scorso, invitando cioè a postare foto “mentre manifesti da casa con un cartello sulla crisi climatica” e specificando che “da Bologna posteremo cartelli sul tema dell’inquinamento atmosferico e delle micropolveri che soffocano la nostra città e i suoi abitanti”. Gli hashtag proposti sono #ClimateStrikeOnline e #DigitalStrike