Priorità alla scuola manifesta contro la proposta del sindaco Lepore di introdurre l’obbligo di green pass per gli studenti: “Per l’ennesima volta abbiamo evitato di agire attraverso risorse strutturali che rinforzassero istruzione, sanità e trasporti. Perché il diritto all’istruzione è sempre all’ultimo posto e giocato come alternativa al diritto alla salute?”.
Ieri “siamo state di fronte alla Regione per dimostrare la nostra rabbia rispetto all’attuale situazione. Con noi anche la Rete Scuole Aperte, Scuola e Costituzione”. E’ quanto segnala il coordinamento bolognese di Priorità alla scuola, che ha dato vita a un presidio in via Aldo Moro “per denunciare una situazione poco chiara, ma ampiamente problematica”. Il riferimento è alla proposta fatta dal sindaco Matteo Lepore di introdurre l’obbligo di certificazione verde contro il covid-19 all’ingresso delle scuole anche per gli studenti. Spiega la sigla in un comunicato: “Anche senza una decisione emanata da un organo centrale le scuole stanno chiudendo, una a una, plesso dopo plesso, classe dopo classe. La DaD è di nuovo tra noi”, mentre il problema, dicono da Priorità alla scuola, è che “per l’ennesima volta abbiamo evitato di agire attraverso risorse strutturali che rinforzassero istruzione, sanità e trasporti. Strutture che già andavano rinforzate prima della pandemia. E così l’Ausl è imbottigliata, il tracciamento salta e la gente rimane a casa. A pochi chilometri da noi, in Toscana, il tracciamento non è centralizzato, ma organizzato in maniera tale che i tamponi siano fatti nelle farmacie. Perché questo non è possibile qui? In fondo è solo un anno che chiediamo al Presidente Bonaccini di coordinarsi coi nostri vicini di Regione…Inoltre, un anno fa i tamponi in farmacia erano gratuiti per la popolazione scolastica, perché oggi no?”.