Cobas: “Diagonosticata parziale paresi facciale, rimarranno strascichi: anche per lui continuiamo la lotta”. All’interporto prosegue lo sciopero, i dirigenti aziendali non si fanno vivi.
E’ un comunicato diffuso ieri da Cobas lavoro privato a riferire il grave episodio “accaduto due giorni fa, quando un lavoratore del magazzino Cd1” di Yoox-Geodis “è stato portato urgentemente all’ospedale di Bentivoglio dal nostro delegato. Il lavoratore D.F. aveva metà faccia deformata immobile e si sentiva male, questa deformazione andava avanti da lunedi scorso e aumentava. Il Pronto Soccorso ha diagnosticato una paresi facciale dovuto al freddo e così ha diagnosticato un neurologo in una visista specialistica. La diagnosi del neurologo è che rimarranno strascichi della paresi, non se ne andrà, considerando che l’occhio non si chiude, il danno è enorme. Il freddo è quello sofferto nel Magazzino Cd1 che abbiamo più volte denunciato in questi anni fin dal 2013 (così come il caldo dell’estate fino a 50 gradi con persone che hanno malori e svengono) alla Ausl di San Giorgio di Piano – medicina del lavoro. Un mese fa, dal momento che non si resisteva e chi era al lavoro misurava anche la temperatura di meno 6, dietro a nostra segnalazione, ispettori Ausl sono venuti a monitorare le temperature nel magazzino per poi richiedere alla multinazionale Geodis di intervenire con impianti adeguati per il riscaldamento (ed il raffreddamento) dal momento che nel 2013 hanno aperto il magazzino appena costruito senza alcun impianto, come se lì non ci lavorassero quasi 100 soci dipendenti nei vari turni notte giorno. Tre anni fa le nostre pressioni e quelle della Ausl , hanno costretto Geodis a dotare di un impianto parte del magazzino, ma non basta, è un ambiente enorme aperto al vento e intemperie perché vi sono le buche di caricamento degli automezzi”. Inoltre, “solo a seguito denuncie e intervento Ausl, nei giorni scorsi, la Mmp sta distribuendo al personale i dpi (indumenti di protezione individuale come pantaloni e giacche termiche , guanti, scarpe, scarpe, ect.), prima della nostra sindacale nei magazzini, la Soc Coop Mmp faceva anche pagare il vestiario e scarpe, fatto proibito dalla legge. Nel magazzino 9.5 sappiamo che non sta distribuendo i dpi e qui lo denunciamo”.
“Continuiamo la lotta – assicura il sindacato – anche per il lavoratore colpito dal freddo al lavoro nel magazzino Geodis” all’Interporto. Ieri, infatti, è stata la seconda giornata di sciopero nei magazzini, dati in appalto alla cooperativa Mmp del consorzio Cgs di Milano: “Grande partecipazione”, con il presidio di una quarantina di facchine e facchini. In giornata “vi sono stati brevi colloqui con alcuni rappresentanti in Bologna della Geodis e Yoox, ma sostanzialmente i dirgenti aziendali non si sono fatti vivi. Dobbiamo quindi fare sapere loro che lo stato di agitazione, scioperi improvvisi con blocchi, blocco straordinari, sciopero bianco, continuano fino a che non saremo ricevuti dal Consorzio CGS e dai clienti Geodis Yoox per confrontarci ed ottenere quanto richiediamo. Proseguono le nostre denuncie ai vari enti preposti, non abbandoniamo le nostre pratiche perché vogliamo l’aiuto degli enti pubblici, comprese indagini su eventuali reati”.
Scrivono in conclusione i Cobas: “Stiamo aspettando che altri sindacati di base presenti nei magazzini, si uniscano a noi nella lotta, abbiamo richieste comuni inoltrate e fino ad oggi non soddisfatte. Vogliamo fare buoni accordi nell’interesse di chi lavora e non delle aziende, questo purtroppo lo fanno Cgil Cisl Uil ogni giorno”.