A febbraio dovrebbe arrivare il via libera del Comune, poi l’Università potrebbe affidarsi ad un fondo immobiliare creato a dicembre dal ministero dell’Economia.
Il progetto Staveco va avanti ed entro febbraio il Comune di Bologna dovrebbe dare il via libera al piano di dismissioni immobiliari presentato dall’Università: una lista di nove palazzi da vendere per ricavare almeno 70 milioni di euro e finanziare così la realizzazione del nuovo campus.
Si tratta per lo piu’ sedi storiche dell’Alma Mater’ in centro a Bologna: da palazzo Malvezzi Campeggi (sede di Giurisprudenza) all’edificio del Dams in via Barberia, passando per l’ex palazzina Telecom in via Capo di Lucca. Patrimonio che l’Ateneo sta valutando di conferire a un fondo immobiliare creato dal ministero dell’Economia lo scorso 23 dicembre, pensato proprio per le Università.
Nel frattempo, si lavora anche ad un protocollo d’intesa con la Soprintendenza per semplificare le procedure, una volta partiti i lavori nell’area Staveco, nel caso venisse rinvenuto qualche reperto. L”inizio dei cantieri, stando al cronoprogramma fissato nell’accordo tra Ateneo e Comune, e’ previsto nel 2016.