Il dato 2014 è stato diffuso dal Viminale. Social Log: “Colpite fasce più deboli”. E arriva la notizia del suicidio di una madre sotto sfratto. Mercoledì 24 giugno’015 h19 assemblea cittadina all’ex-Telecom di via Fioravanti 27.
Nel 2014 in Emilia Romagna ci sono state 20750 richieste di esecuzione sfratti e 5472 sfratti eseguiti. A Bologna è stato calcolato uno sfratto ogni 319 famiglie residenti. I dati sono stati resi pubblici pochi giorni fa dal ministero degli interni nella sua relazione “Gli sfratti in Italia: andamento delle procedure di rilascio degli immobili ad uso abitativo. Aggiornamento 2014” e intanto nella nostra città all’ordine del giorno ci sono sgomberi di occupazioni abitative e centinaia e centinaia di metri quadrati di enti pubblici e privati lasciati marcire sfitti e in disuso da decenni. A detta della stessa prefettura di Bologna il “protocollo sfratti” e il “protocollo emergenza abitativa” non funziona a causa della scarsità di risorse e disponibilità destinate e mancanza di strumenti efficaci di applicazione, mentre gli sfratti continuano a colpire sempre più famiglie!
Il 6 giugno dietro lo striscione “La vera rigenerazione urbana è casa, reddito e dignità! Basta sfratti! Difendiamo le occupazioni abitative” in moltissimi abbiamo sollevato l’istanza della moratoria degli sfratti, della fine degli sgomberi e dell’autorecupero degli immobili sfitti e abbandonati, raggiungendo la prefettura e srotolando un lungo striscione dove erano scritte parole molto importanti per chi si è messo in marcia per il diritto all’abitare: casa, pane, salute, istruzione, infanzia felice, reddito, dignità. Sono parole semplici e importanti che segnalano come la condizione di povertà nella Bologna della crisi e dell’austerità possa essere l’inizio di una nuova storia collettiva di riscatto e di lotta contro la solitudine e la disperazione in cui versavano moltissimi abitanti prima di aver conosciuto gli sportelli per il diritto all’abitare, la resistenza agli sfratti e le occupazioni abitative. La lotta per il diritto all’abitare è la leva dei poveri e delle povere per accrescere accesso e qualità al reddito e al welfare contro gli interessi dei pochi padroni della rendita e della speculazione.
Il 28 giugno scadrà la mini proroga di 4 mesi per finita locazione per le categorie protette, e gli sfratti torneranno a colpire con crudeltà anche le fasce più deboli e colpite dalla crisi in una totale assenza di politiche sociali degne di questo nome. Intanto l’articolo 5 del Piano Casa continua a lasciare senza residenza centinaia di famiglie costrette ad occupare in questi ultimi mesi impedendogli accesso ai servizi sociali e sanitari e ai diritti fondamentali. Vogliamo partire da questi dati e da questa cruda realtà ma con la spinta e la straordinaria energia di solidarietà della marcia del 6 giugno per confrontarci collettivamente e rilanciare l’iniziativa della lotta per il diritto all’abitare. Convochiamo un’assemblea cittadina mercoledì 24 giugno alle 19h in via Fioravanti 27 – Ex-Telecom occupato per rilanciare con forza l’istanza della moratoria degli sfratti, dell’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa e della difesa delle occupazioni abitative, e la necessità di aprire all’autorigenerazione e autorecupero le centinaia e centinaia di metri quadrati sfitti e in disuso degli enti privati o pubblici della nostra città. La marcia della periferia non è che iniziata facciamo ancora un passo in avanti tutti e tutte insieme!
CASA – REDDITO E DIGNITA’ la nostra grande opera utile!
Piattaforma di lotta in movimento:
Una moratoria immediata degli sfratti
La fine degli sgomberi e la difesa delle occupazioni abitative
L’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa
Il riconoscimento delle buone pratiche di autorigenerazione di stabili privati e pubblici sfitti, deteriorati e non utilizzati da anni
L’accesso alle graduatorie ERP ad Isee zero
Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia pubblica
Assemblea Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log
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Basta morti per sfratti! Moratoria subito!
Fermiamo il massacro sociale della crisi economica
Solo ieri avevamo diffuso in un comunicato i dati concernenti il massacro sociale degli sfratti nel nostro territorio durante il 2014 rilanciando con forza la lotta per una moratoria immediata degli sfratti e per la fine degli sgomberi delle occupazioni abitative nella nostra città. Questa mattina apprendiamo dalla stampa che una giovane mamma di 41 anni si è suicidata a Ponte Rocca a causa dello sfratto imminente. Lascia due figli piccoli e il marito operaio. Pochi giorni fa gli era stato staccato il gas per morosità e il 9 luglio per la terza volta avrebbe avuto l’ufficiale giudiziario e la polizia alla porta per eseguire lo sfratto.
Gli inquilini resistenti e gli occupanti di case si stringono intorno alla famiglia e abbracciano il papà e i figli in questo momento di lutto e dolore.
Ma alziamo anche a gran voce un grido di rabbia affinché la morte terribile di questa mamma apra immediatamente un percorso di moratoria degli sfratti, requisizione di immobili privati e pubblici sfitti e in disuso, e abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa. Non vogliamo trovarci mai più a scrivere un comunicato come questo, ma oggi non possiamo tacere davanti ad un episodio che ci riguarda da vicino: tanti di noi si riconoscono in questo lutto!
Le risorse per contrastare questo massacro sociale ci sono, ma continuano a non essere destinate a favore di quella parte della popolazione sempre crescente che sta subendo con più durezza gli effetti della crisi economica e per questo rivendichiamo l’immediato dirottamento di risorse pubbliche verso progetti di rifinanziamento all’edilizia pubblica e l’accesso alle graduatorie ERP anche per chi dichiara ISEE zero!
Non è possibile che la nostra città ammette con indifferenza altre morti per sfratto e per povertà e ricordiamo a quanti chiamano “abusivi” chi è stato costretto ad occupare una casa per necessità che poco prima della lotta poteva avere lo stesso volto e lo stesso dolore della mamma che si è suicidata a Ponte Rocca.
Ci rivolgiamo agli abitanti di Bologna e del nostro territorio: basta paura, solitudine, vergogna e disperazione! Non soffrire da solo mentre aspetti l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che ti sbatterà fuori casa insieme ai tuoi figli e a quel poco di averi che ti sono rimasti, ma unisciti alla lotta! Resistere agli sfratti è possibile e giusto, e con noi troverai tante altre persone che vivevano il tuo stesso problema ma che hanno trovato il coraggio di lottare insieme e dare battaglia per i propri diritti.
Rompi la solitudine e la disperazione e unisciti a noi! Mai più morti per sfratto nella nostra città!
Con tanta rabbia e determinazione oggi più di ieri rilanciamo per domani pomeriggio l’assemblea cittadina della lotta per il diritto all’abitare dalle 19h in via Fioravanti 27 presso l’ex-Telecom occupata per discutere insieme come andare avanti nella lotta per la moratorio degli sfratti e la fine degli sgomberi delle occupazioni abitative!
Assemblea occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log